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Passaggio a Nord Ovest

Regia di King Vidor vedi scheda film

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La recensione su Passaggio a Nord Ovest

di passo8mmridotto
9 stelle

King Vidor ha firmato questo superbo e terribile film, tratto dal romanzo "Roger's Rangers" di Kenneth Roberts, portando sugli schermi una storia vera, riferita alla "Guerra dei sette anni" (1756-1763), conflitto "coloniale" e "mondiale", se vogliamo, perchè coinvolse Gran Bretagna, Francia, Prussia, Svezia, Austria e Spagna.

La storia raccontata da Vidor riguarda solo la prima parte del romanzo di Roberts. Dalla seconda parte si sarebbe dovuto trarre un altro film, ma a causa del conflitto mondiale fu sospeso e mai più realizzato.

"Passaggio a nord ovest" è una delle pagine più amare del cinema americano, che Vidor non ha portato a termine, abbandonando le riprese che proseguirono sotto la regia di Jack Conway, che comunque non compare nei titoli di testa.

Secondo il romanziere Roberts, la tribù degli indiani Irochési dava soverchie preoccupazioni agli yankees, essendo dediti a continue scorrerie e massacri.

Stabiliti a sud del lago Ontario, gli Irochési (così nominati dagliamericani del Nord sin dai primi tempi coloniali) comprendevano 5 tribù indigene, i Cayuga, i Mohawak, gli Oneida, gli Onongada e i Seneca. Poi, alla fine del 16° secolo, si unì a loro anche la tribù dei Tuscarora, formando cisì la cosidetta "Lega delle 6 nazioni".

Il maggiore Robert Rogers (Spencer Tracy) riunì un manipolo di volontari, raggruppando uomini delle più diverse estrazioni sociali e geografiche, trasformandoli in veri e propri partigiani, denominati Rangers.

Il viaggio verso il lago Ontario è lungo e avventuroso. Raggiunta la meta, i rangers uccidono tutti gli indiani e incendiano i villaggi.

Stanchi e affamati, i rangers raggiungono Fort Wenworth, ma lo trovano pressochè abbandonato e sguarnito.

I soccorsi, soldati e vettovaglie, arrivano quando ormai i sopravvissuti sono allo stremo delle forze.

Al loro rientro a casa, i rangers sono accolti come eroi: e Rogers è pronto per condurli verso un'altra più esaltante e gloriosa avventura.

King Vidor dedicò due lunghi anni alla preparazione del film. Scelse l' Idaho, regione ricca di laghi e fiumi, per ricostruire fedelmente i fortini e gli accampamenti degli indiani. Inoltre, per la prima volta usò il colore (Technicolor), imprimendo alla pellicola una particolare origininalità: nei boschi, e nelle divise dei rangers, predomina il colore giallo, verde e marron.

Ma ciò che sconcerta maggiormente nel film di Vidor è la violenza, emblematica è la sequenza del ranger impazzito che si porta appresso per giorni la testa del nemico trucidato.

Il regista si giustificò dando degli Irochési una lettura selvaggia: "Sono uomini da annientare e da piegare al pari delle avversità naturali".

E Spencer Tracy- Rogers fa di tutto per rendere "cattivo" il ranger nella sua missione di distruzione e di morte, al pari degli altri interpreti, tra i quali spiccano Robert Young, Walter Brennan, Ruth Hussey, Nat Pendleton.

Tracy, quando Vidor lo chiamò per interpretare "Passaggio a nord ovest" aveva al suo attivo due Oscar, consecutivi:

per "Capitani coraggiosi" (1937) e per "La città dei ragazzi" (1938).

 

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