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Sistemo l'America e torno

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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La recensione su Sistemo l'America e torno

di Utente rimosso (laitismaki)
6 stelle

Hit the road, Joe, and don't you come back no more, no more, no more, no more almeno fino a quando non sarai riuscito a trovare il cestista Ben e a portarlo in Italia in tempo per una partita a dir poco fondamentale contro la fortissima Stella Rossa di Belgrado, come da ordine del tuo caro padrone. Sì, caro Joe (my Italian friend, al secolo Giovanni Bonfiglio, tifoso del Torino negli anni '70 e dunque outsider predestinato, ma, come si vedrà, in un certo qual modo vincente), con il senno di poi ti sei proprio trovato in una situazione molto più grande di te, rappresentante di quella categoria di piccoli borghesi per cui "il vero problema qui in America è che non sanno stirare le camicie". Sei atterrato in una raccolta silenziosa e ostile di Stati Uniti, colpevole di servirti una pizza che ti fa storcere il naso e di non parlare la tua lingua. E fin qui niente di male, in fondo sei solo l'italiano medio, schiavo inconsapevole e portatore sano di un berlusconismo ante tempora. Ma poi sei costretto ad attraversare molti altri Stati uniti alle prese con una ribellione quasi oltraggiosa, quella delle Pantere nere, accompagnando l'attivista Ben, che in fondo un caro padrone non vuole avere, nel suo giro di commiato a un mondo che non ha il coraggio di abbandonare. Hey Joe, sei capitato in un road movie atipico (un "air movie", piuttosto) che ti porterà volando a Rhino, a New Orleans, in California e a Washington, in un viaggio di emozioni confuse e retoriche.
Io che guardo le tue avventure nel 2009, Joe, sono infatti sommerso da una marea di luoghi comuni e mi dispiace non comprendere a fondo il contesto storico in cui tu, novello Huck, ti muovi insieme all'amico di colore Jim, che riuscirà a salvare la tua anima, insegnandoti il rispetto per chiunque ti si pari davanti, qualsiasi siano il colore della sua pelle o i suoi gusti sessuali, quel rispetto che, diciamolo, vorresti ottenere anche tu, docile impiegato maltrattato. Conoscerai la povertà, il sacrificio e la morte (degli altri, per tua fortuna), incastonato in alcune straordinarie inquadrature crepuscolari che rendono il tuo film quasi americano. Alla fine diventerai una persona migliore e potrai diffondere il messaggio, se lo vorrai. L'unico problema sai qual è? Che questo film, per quanto retorico e datato, con i dovuti aggiornamenti potresti girarlo anche oggi.

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