Regia di Jesús Franco vedi scheda film
Esotico erotico (per nulla horror a dispetto del titolo internazionale) diretto da Franco nel periodo svizzero, con sceneggiatura scritta in collaborazione col produttore di commedie sexy Erwin C. Dietrich. Uno dei tanti lavori girati in fretta e furia, senza contenuto che non sia il classico nudo di circostanza.
Susan (Ada Tauler), dopo un lungo viaggio raggiunge il marito Jack (Jack Taylor) ad Haiti, località dove l'uomo lavora come console. Appena arrivata trova in camera da letto, completamente nuda, la cognata Olga (Karine Gambier) dalla quale viene prontamente sedotta. Il clima religioso haitiano però influenza negativamente la sua permanenza. Susan infatti ha ripetuti incubi -provocati anche dal rinvenimento di inquietanti bambole voodoo- durante i quali una ragazza nuda, di nome Inès (Vicky Adams), conduce sensuali danze che completano oscure cerimonie a base di sacrifici animali.
Dietro l'ala produttiva dello svizzero Erwin C. Dietrich, anche coautore della sceneggiatura, Franco realizza -in fretta e furia si direbbe- l'ennesimo pseudo horror, di fatto soft erotico. Fermo restando che i due autori non devono avere consumato troppa carta nello scrivere il copione, Voodoo passion è il classico esempio di improvvisazione, che raggiunge livelli di inarrivabile approssimazione soprattutto nel twist finale, in cui non è ben meglio spiegato lo scambio di identità di Jack e soprattutto non sta in piedi il coinvolgimento di Susan in un intrigo che, più del mistero, ha il sapore della pigrizia. Di idee si intende.
Nonostante l'alta dose di nudo, moltiplicata negli infini specchi che adornano i locali, Voodoo passion è il classico film che -allo spettatore comune- può provocare solo noia e sbadigli. Però ha, dalla sua, una buona fotografia e, più in generale se si tollerano gli eccessivi primi piani degli occhi, un cast femminile che riesce a spogliarsi con disinvoltura, ripreso con certo stile da Franco. In questo senso, domina la scena la sexy Vicky Adams, per via di un fisico perfetto e di un triangolo di pelo pubico che fa la sua brava impressione. Molto simpatica anche la colonna sonora che, benché impostata sulla reiterazione di due singoli motivi a tre o quattro note (in particolare quello a ritmo di tamburi), favorisce l'impressione di trovarsi di fronte ad un lungo videoclip musicale. Il paragone con gli esotici "dominicani" successivi diretti da Massaccesi (Joe D'Amato) diventa quasi inevitabile (per ambientazione geografica e similitudine tematica, in particolare Sesso nero o Orgasmo nero quest'ultimo, guardacaso, circolato pure come Voodoo baby), anche se il cineasta italiano vince un'ipotetica competizione, dieci a uno.
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