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Sausage Party: Vita segreta di una salsiccia

Regia di Greg Tiernan, Conrad Vernon vedi scheda film

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La recensione su Sausage Party: Vita segreta di una salsiccia

di supadany
6 stelle

Collaboratori dal 2007, Seth Rogen ed Evan Goldberg, insieme a Jonah Hill, con Sausage party sublimano nella stesura dello script la loro idea di cinema eccessivo, orgogliosamente oltre i confini del tradizionale, formulato nella massima libertà di usi e costumi, da eterni adolescenti.

Dopo Facciamola finita e The interview, nel colorato e (per loro) lisergico campo dell’animazione, trovano uno spazio ancora più aperto, da arricchire con, e plasmare su, le loro più improbabili fantasie (e memorie cinefilo-storiche); la creatività è pronunciata, ma si ritrova anche una ridondanza che comunque, a tutti gli effetti, si può ricondurre al marchio di fabbrica degli autori.

Le celebrazioni del 4 luglio sono alle porte, i supermercati presi d’assalto, il momento più adeguato per i cibi che li popolano di essere afferrati e condotti in una nuova vita.

Tra di loro, la salsiccia Frank e il panino Brenda sperano di finire nello stesso carrello per poter finalmente entrare l’uno nell’altra, convinti da una leggenda da scaffale che oltre quel confine strumentale ci sia il Grande Oltre, il posto dove realizzare i propri sogni, in prevalenza sessuali.

A un certo punto si sparge la voce che la verità sul loro destino sia meno paradisiaca; lotteranno per ottenere ciò che più desiderano.

 

scena

Sausage Party: Vita segreta di una salsiccia (2016): scena

 

Dopo i giocattoli di Toy story e i recenti animali domestici di Pets, è arrivato il momento della gloria anche per gli alimenti e più in generale per tutti i prodotti presenti in un qualsiasi supermercato; i cibi animati non sono una novità al cinema (Piovono polpette), ma questa versione riveduta e allargata - vietata ai minori di 14 anni e per certi versi in alcuni punti non è nemmeno un limite così restrittivo – richiama un pubblico completamente diverso, rigorosamente con qualche annetto in più e con desideri d’intrattenimento alquanto distanti.

All’insegna di uno spirito anarchico e distruttivo, l’offerta è ricca e stimolata sempre più verso l’eccesso, valorizzando soprattutto alcuni significati, o pulsioni, e alcuni tratti, arricchendo lo sfondo con un citazionismo multi direzionale, tra scene che fanno il verso a un cinema riconosciuto (ad esempio, lo sbarco di Salvate il soldato Ryan) e una rimodulazione sterminata - impossibile da ricostruire per filo e per segno - di dialoghi o anche solo semplici affermazioni (tanto che monta la curiosità di vedere la versione originale; per forza o per volere, l’adattamento non può che aver incrinato/perso più di un significato).  

Allo stesso modo, la folta galleria di personaggi attinge dalla storia, ma è anche caratterizzante di diverse tipologie di pensiero o puro compendio di generi e passioni cinefile (western, horror e fantascienza scalpitano); alcuni tratteggi ricadono nella pura genialità, con menzione d’onore per una gomma americana masticata e schiacciata, i nativi rappresentati dai prodotti non deperibili, più immancabili incursioni di chi ha vissuto esperienze traumatiche, come un preservativo usato e la carta igienica.  

Sotto questi punti di vista, è facile lasciarsi trascinare nel gioco ricostruttivo, semmai si può affermare che il tipo di comicità non è pensata per tutti (scontato), ma soprattutto che l’utilizzo di un linguaggio scurrile appare tante volte come una scorciatoia di comodo, come se fosse l’unica soluzione per superare alcuni scogli.

Anche la cadenza da velocista consumato, alla lunga rischia di assuefare, mentre la qualità dell’animazione è messa volontariamente in secondo piano.

In fondo, trattasi di un’avventura spericolata, di un corteggiamento di quasi novanta minuti che trova il culmine nell’esplosione di fantasie sessuali che fanno felicemente debordare il prefinale, mentre la conclusione paga il prezzo del suo essere praticamente insondabile e poi rimane sempre l’impietoso confronto con quanto la anticipa di pochi secondi.

Alla fine, viene immediato pensare che Seth Rogen, Evan Goldberg e Jonah Hill siano stati i primi a divertirsi come dei pazzi a ideare questo soggetto e chissà in quali situazioni assurde hanno avuto i principali lampi di genio; magari sono approdati anche loro nei pressi della menzionata quarta dimensione durante un esperimento non molto lontano da quello compiuto nel film da un giovane sbandato.

Un banchetto da provare, con tutti i rischi del caso.

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