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Il sogno di Francesco

Regia di Renaud Fely, Arnaud Louvet vedi scheda film

Tutto il cast

Cast Il sogno di Francesco

A dirigere Il sogno di Francesco sono i registi francesi Renaud Fely e Arnaud Lovet. Al suo secondo lungometraggio, Fely conosce il futuro coregista nel 2009 sul set della sua opera prima, Pauline et François, di cui Louvet aveva curato l'adattamento. Sceneggiatore e attore, Louvet esordisce come regista ma ha alle spalle molti titoli di cui è stato produttore, come le coproduzioni italofrancesi Io sono Li e Viva la sposa. Per Il sogno di Francesco i due registi hanno scelto di concentrarsi sul conflitto sulla Regola: "La battaglia sulla Regola, cioè la vita che scelgono di condurre i frati, permette di raccontare la nascita di movimento radicale nel momento in cui questo si pone la questione della sua continuità. Spesso in questo tipo di movimenti esplodono lacerazioni tra l'area più pragmatica e chi vuole mantenere intatta la radicalità delle idee. Vengono messe in gioco cose molto intime, si rompono amicizie, emergono dei capi, proseliti della prima ora lasciano il movimento, si formano opposizioni interne... Abbiamo voluto raccontare la dimensione intima di un'avventura collettiva. Noi apparteniamo a una generazione che ha visto affermarsi il predominio di un modello ideologico unico, quello dell'economia di mercato e del capitale. Quando avevamo vent'anni l'altro modello è crollato con la caduta del muro. Da allora in poi, è stato come se il mondo non avanzasse forzatamente che in un’unica direzione, senza nessuna possibilità di ritorno, o di cambiamento. A partire da quel momento si sono moltiplicati i discorsi d’impotenza e di declino e dappertutto è sembrato che la politica perdesse di vitalità. Nessuno più ci crede, le utopie sembrano inutili e soltanto le posizioni estreme emergono facendo aumentare i timori... In un mondo così anche le correnti di opposizione sono assimilate ai diktat del modello dominante. E in qualche modo lo stesso è successo in Italia 800 anni fa, quando Francesco ha dovuto accettare di redigere una Regola conforme alle esigenze del Papato. Ed è proprio di questo che parla la nostra storia".

A interpretare Francesco è l'attore italiano Elio Germano, alle prese ancora una volta con un personaggio realmente esistito dopo aver impersonato sullo schermo Giacomo Leopardi (Il giovane favoloso), il Toso (Faccia d'angelo), Folco Terzani (La fine è il mio inizio), Marco Baldini (Il mattino ha l'oro in bocca), Manfredi Borsellino (Paolo Borsellino), Enzo Ferrari (Ferrari), Paolo Soffiantini (Il sequestro Soffiantini) e il giovane Padre Pio (Padre Pio). Il suo Francesco è ben lungi dall'essere un fanatico, come spiegano i registi: "Un fanatico è pronto a sacrificare la propria vita e quella degli altri per far trionfare le proprie idee; non mette alcun limite al suo operato per raggiungere i propri fini. Francesco è del tutto estraneo a questo tipo di volontà e non cerca di imporsi a nessuno. Spera piuttosto che dalle sue azioni nasca qualcosa, che questo qualcosa venga ripreso dagli altri e che cresca. Anche se Francesco mette il volere di Dio al di sopra di tutto, mai, in nessun momento, egli si sente l'emissario di questa volontà. C'è in lui, a livello più profondo, l'idea che ognuno sia sempre portatore di una verità che trascende l'individuo. Questo spiega il grande spazio che lui lascia alla discussione interna nella comunità, all'assemblea dei confratelli, che noi abbiamo scelto di mostrare fin da subito nel film. La prima Regola (la cosiddetta Regola non bollata) comprende un intero articolo sul capitolo dei confratelli, il suo funzionamento, la possibilità di destituire un frate Ministro o di disobbedirgli. Qui la coscienza individuale fa da garante, cosa di un'incredibile modernità, per l'appunto il contrario del fanatismo".

Frate Elia da Cortona ha invece il volto dell'attore belga Jérémie Renier, anch'egli in passato alle prese con personaggi realmente esistiti come Pierre Bergé (Saint Laurent) e Claude François (Cloclo). Della figura di Elia da Cortona si conosce ben poco, come sottolineano i due registi: "Su Elia ci sono arrivate pochissime fonti. Sappiamo che veniva da una famiglia benestante, che aveva studiato diritto e conosciuto Francesco da giovane, che è stato tra i primi ad unirsi alla confraternita e che è stato uno dei grandi artefici della Regola così come il tessitore delle relazioni con Roma. Ne sono accertati il legame con il cardinale Ugolino (il futuro Papa Gregorio IX) e la sua amicizia con Chiara, che teneva molto a lui. Dalla storiografia ufficiale all'interno dell'Ordine è stato spesso presentato come un personaggio ambizioso ed autoritario; è una figura contestata o quantomeno controversa. Dopo la morte di Francesco, è lui a promuovere la costruzione della basilica di Assisi e render note le stigmate per lettera. Effettua con successo la scalata al vertice dell'Ordine ottenendo un potere che perderà presto a causa dell'incapacità di mediare tra le diverse fazioni interne. Di fatto Elia ha un grande potenziale romanzesco, la sua lacerazione tra il rapporto con Francesco e quello che costruisce con Ugolino è terribilmente umana. È lo strazio dei contrari, Elia più di tutti, distrugge in parte ciò che contribuisce a costruire e corre il rischio di perdere il rapporto con Francesco. Noi abbiamo abbondantemente romanzato la sua storia. Questa ci ha permesso di mostrare come un uomo, all'inizio totalmente devoto, a poco a poco si trasformi in un capo, sostituendosi a quello che prima serviva. Questa trasformazione è ineluttabile (in Elia), quasi tragica, ma contemporaneamente non è una sconfitta: l’Ordine viene riconosciuto e Francesco diviene il più grande santo del suo tempo. Invece, su un piano più intimo è vero che Elia si isola sempre di più. È un uomo che corre il rischio di perdere quelli che ama; il suo percorso finisce in un ultimo passaggio verso la notte, una notte incerta e solitaria".

Completano poi il cast principale di Il sogno di Francesco gli attori Yannick Renier (è Domenico), Eric Caravaca (è Leone), Marcello Mazzarella (è Rufino), Stefano Cassetti (è Bonizio), Thomas Doret (è Stefano), Alba Rohrwacher (è Chiara) e Olivier Gourmet (è il cardinale Ugolino).