Regia di Pablo Larrain vedi scheda film
Uno spaccato della vita da First Lady di Jacqueline “Jackie” Kennedy fino all’assasinio del marito nel 1963.
Non il classico biopic che ci si aspetterebbe da un pellicola di questo genere, la sceneggiatura di Noah Oppenheim impronta una narrazione non lineare, cosparsa da flashback, partendo dall’intervista fatta a Jackie poco dopo la morte del marito.
Il film si immerge nel dolore vissuto da Jackie alla morte del marito, dai terribili momenti vissuti a Dallas a quello che ne conseguì , lo sgretolamento della suo ideale stile di vita, stati d'animo che vengono indotti da due elementi fondamentali: Le musiche di Mica Levi e la performance di Natalie Portman
La Levi compone una soundtrack particolare e molto originale, quasi dissonante per certi versi ,caratterizzata da archi strazianti che penetrano sottopelle ed esaltano lo stato d’animo della protagonista.
La Portman regala la performance migliore della sulla carriera, a mio avviso superiore anche alla sua bellissima interpretazione nel “Il cigno nero”, con uno studio sul personaggio, sulla voce, pazzesco, il dolore che traspare sul suo volto mai forzato ed incredibilmente delicato,prova memorabile.
Larraín approccia una regia morbida, movimenti di macchina lenti, primi piani stretti, che porta, assieme al montaggio, ad un ritmo lento, avendo l’idea di immergere nella pellicola, ma risultando purtroppo non sempre incisivo.
Il film si regge tutto performance dell'attrice che comunque ha buoni comprimari, ma il ritmo lento diventa blando inficiando, in parte, il proposito iniziale dell'opera.
Voto:7
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