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Il giudice ragazzino

Regia di Alessandro Di Robilant vedi scheda film

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La recensione su Il giudice ragazzino

di mmciak
8 stelle

"Il Giudice ragazzino" diretto nel 1994 da
Alessandro Di Robilant,devo dire che è
un gioiellino.

La storia si svolge alla fine degli Anni '80
ad Agrigento, e racconta di Rosario Livatino, uno dei
giovani magistrati che il presidente della Repubblica
definì "giudice ragazzino" per la loro giovane età, esercita
le funzioni di sostituto alla procura in città.

Lui è uno dei primi a impegnarsi a fondo contro la mafia,
aiutato da un maresciallo dell'Arma che sarà ben presto assassinato,
ma il suo lavoro conoscerà sempre maggiori ostacoli.

Il Film prodotto dalla RAI 2, RCS Films & TV e Trio Cinema
& Televisione,ed è tratto liberamente dal Romanzo
omonimo e si incentra sulla figura e la vita del
giudice siciliano Rosario Livatino, soprannominato
Il giudice ragazzino per la sua giovane età,
dall'ingresso in magistratura al suo impegno nella
lotta alla mafia, fino all'assassinio avvenuto il 21
settembre 1990.

Cominciamo con il dire che non è semplice
raccontare questa delicata storia di questo ragazzo,
divenuto procuratore della repubblica assassinato
dalla mafia senza colpevoli e mandanti,
ma il regista è bravo in 90 minuti di farci capire
chi era Livatino e saperlo caratterizzare a dovere,
anche se alcune cose rimangono abbozzate,
ma ha dalla sua un buon senso del ritmo e
del coinvolgimento.

Insomma intanto si basa molto sulla bravura
di Giulio Scarpati,in stato di grazia,e come ho
scritto prima dà l'idea di un uomo che vive
con due genitori anziani,che ha la passione
per il Cinema soprattutto quello di Sergio Leone,
che quando torna a casa non vuole parlare
di lavoro con i suoi,anche se loro sono consapevoli
dei rischi che corre,incorruttibile e ha un vicino
di casa scomodo come Migliore,che vorrebbe
incastrarlo perché è quasi un intoccabile
a Agrigento, interpretato dal bravissimo
Renato Carpentieri.

Il regista lo costruisce in un modo dettagliato,
dove Livatino in una conferenza dove stanno tutti riuniti
dai giudici ai mafiosi,racconta la sua idea
di giustizia e sfuma narrandoci i fatti accaduti,
e lo fa per tre frazioni,e il giudice inizialmente
non si rende conto del pericolo,ma andando
avanti appena ammazzano i suoi colleghi vicini,
comincia a pensarci.

La pellicola nonostante che racconta dei fatti
di fine anni '80 risulta molto attuale per i temi
che tratta come il voto di scambio,gli intrecci
mafia-politica e l'omertà del paese,
e ricrea bene il clima di terrore che si viveva
in Sicilia,anche prima della strage di Capaci.

Poi fa la scelta di girarlo tutto in presa
diretta e di essere il più realistico possibile,
con i rumori d'ambiente e i silenzi in casa,
ma riesce anche a cogliere il carattere tosto
del giudice che pretende rispetto agli interrogatori.

Intorno c'è anche un inizio in quella che poteva
essere una storia d'amore con l'Avvocatessa
Angela Guarnera,che lui è attratto che ricambia,
interpretata dalla bella e brava Sabrina Ferilli.

Poi entrambi sono bravi perché è curioso vedere
due Attori romani che interpretano siciliani,
e anche bene con affiatamento.

Da segnalare la buona direzione del Cast
dove figurano anche:
Leopoldo Trieste-Regina Bianchi-
Ileana Rigano-Marcello Perracchio-
Roberto Nobile-Paolo De Vita-Turi Scalia
e Ninni Bruschetta.

Invece nel reparto tecnico segnalerei
la Fotografia di David Scott, le musiche
di Franco Piersanti, le scenografie di
Giancarlo Muselli e i costumi di Catia Dottori,
che realizzano una buona ricostruzione e messa
in scena.

In conclusione un buon Film,
che per chi non conosce la storia
del giovane giudice Livatino da l'idea
di chi era e cos'erano i suoi valori,
ma anche di un lavoro non facile
condensato in 90 minuti, risultando
ancora attuale per i temi che tratta,
e anche se qualcosa rimane abbozzato,
il buon senso del ritmo e il saper realizzare
cosa si respirava come clima teso in Sicilia,
lo sa trasmettere bene fino al tragico epilogo.

Il mio voto: 7.

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