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Interrogation

Regia di Vetrimaaran vedi scheda film

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La recensione su Interrogation

di alan smithee
7 stelle

72° FESTIVAL DI VENEZIA - ORIZZONTI

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Interrogation (2015): scena

La vita di clandestini considerati come cose, animali, utensili da usare e poi gettare via: questa è la sorte riservata ad un gruppo di immigrati di etnia Tamil, che, senza documenti, senza identità, con un lavoro temporaneo agguantato per sopravvivere ed inviare i soldi ai propri parenti, si ritrovano ad essere acciuffati a caso, senza motivo, rapiti dal proprio posto di lavoro o dal luogo ove vengono rintracciati, dalla polizia locale in una ronda notturna che diviene una vera e propria rappresaglia o spedizione punitiva tipica di un regime; rapiti a forza ed imprigionati senza possibilità di avvisare alcuno, accusati di un crimine che li vede completamente estranei, al solo scopo di permettere alla polizia di chiudere in fretta e furia, grazie ad una confessione fasulla estorta dopo indicibili violenze, un caso che ha tutt'altri responsabili, da quel momento ufficialmente liberi ed impuniti; permettendo così al commissario incaricato e responsabile delle indagini, di non perdere il proprio posto ed essere anzi beneviso nei confronti dei suoi superiori.

Che la giustizia nel grande paese di Gandhi fosse lasciata al caso, al libero arbitrio, o a sentenze sospette, prese senza porsi alcuna problematica o scrupolo di natura umanitaria o inerente una ipotizzata uguaglianza dei cittadini rispetto alla legge, è cosa purtroppo piuttosto ben nota in questi anni, anche per spinose questioni che stanno coinvolgendo in prima persona il nostro paese, con una contesa diplomatica spinosa senza fine e senza precedenti.

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Interrogation (2015): scena

Detto questo, Interrogation è un duro ed efficace attacco alla corruzione che tutt'ora vige e prospera attorno agli apparati di giustizia della grande comunità indiana, assai eterogenea e diversificata come trattamenti, da sempre classista e pesantemente crudele con chi non può vantare natali privilegiati.

Tratto dal romanzo con forti basi realistiche Lock Up, di Chandra Kumar, il film di Vetri Maaran è un pugno allo stomaco nella rappresentazione di violenze e torture ai danni di un gruppo di innocenti che resiste come può ad accuse infamanti e a torture sempre più indicibili e vergognose.

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Interrogation (2015): scena

Una lotta che è quasi una resistenza passiva nello stile del grande Mahatma indiano che ha reso più libero ed orgoglioso un paese per troppo tempo soggiogato da ingerenze straniere come l'India.

Un neppur troppo lieve sospetto di spettcolarizzazione delle torture che vengono proposte in più riprese, viene tuttavia almeno in parte fugato dalle notizie ufficiali che accompagnano la presentazione dell'opera, e che documentano casi concreti di vergognosa corruzione da parte delle forze dell'ordine ai danni dei tanti paria senza dimora e senza nome che ancora oggi occupano l'immenso strato sociale di base di un paese ancora troppo soggiogato dalla barbarie e dalle ingiustizie, dalla disumanità e dalla corruzione.

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