Regia di Sidney W. Pink vedi scheda film
Se giudichiamo l'aspetto fantascientifico, VIAGGIO AL 7° PIANETA ha una trama un po' sgangherata: ci sono 5 astronauti che arrivano su Urano ma a causa delle radiazioni hanno proprio l'impressione di essere a casa loro (ottima scusa per risparmiare sulle scenografie, tra l'altro). A governare il pianeta c'è una "mente" in grado di penetrare nella loro psiche e intenzionata a trasferirsi sulla Terra per sottomettere i suoi abitanti. Gli umani hanno 10 giorni per distruggere il mostro e tornare indietro (tra parentesi, c'è una scena verso il 60° minuto in cui sembrano in tutto e per tutto i GHOSTBUSTERS).
Non tutti i passaggi del racconto sono ben chiari. Ma poco importa! Perché, secondo chi scrive, questo è un film sull'amore.
Si apre infatti con l'inquadratura di una donna in foto, per poi scoprire che ci troviamo su un'astronave con 5 uomini soli (tanto per citare i Pooh). La ciurma parte dal simulacro del gentil sesso per imbastire una discussione su esso. Abbiamo il playboy, il marito fedele, il fidanzato, l'innamorato deluso e il freddo capitano privo di tempo da dedicare alle donne. In seguito, le radiazioni di Urano che manipolano le allucinazioni degli astronauti si manifesteranno sotto forma di donne e sarà proprio il capitano, che per tutto il tempo ha sostenuto di non potersi innamorare e di evitare i contatti con le donne-miraggio, a decidere infine di fare salire a bordo una di loro.
Ma proprio mentre l'astronave si allontana dal pianeta, la donna si volatilizza, lasciandolo nuovamente solo con l'illusione di un amore.
Seguono i titoli di coda su una bellissima e malinconica canzone. Quanta poesia!
Chiudo dicendo che dal punto di vista iconografico il film è tremendamente pop!
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