Regia di David O. Russell vedi scheda film
La scena iniziale fa presagire uno sguardo ironico all'epoca in cui videro la luce le interminabili soap opera ed al loro probabile pubblico , con un gruppo di famiglia eterogeneo, disastrato ed all'apparenza improbabile.
Personaggi ed ambienti interessanti e quasi azzeccati che in un primo momento ptrebbero ricordare lo stile di Wes Anderson se non fosse che poi scadono malamente verso una parodia dello stesso .
Poi una prima crepa.
Il viso della Piccola di famiglia , l'ultima femmina di questa comunità matriarcale ( nel bene e nel male sono le donne a primeggiare , dalla più inetta alla più tenace, passando per l'amorevole nonna , l'opportunista sorellastra e le amanti paterne ) , la Piccola, dalla'espressione più triste e rassegnata che si possa immaginare e che strazia il cuore , mentre , costretta a recitare banalissime frasi fatte , pare voler dire : dunque è questo che mi aspetta !?
E di seguito il melodramma combinato con l'ennesima storia di self made ben impacchettati con tanto di fiocco.
Joy, la ragazza tanto brava con un futuro promettente che sacrifica tutta se stessa per accudire gli immaturi genitori, tra un fallito matrimonio e due figli da crescere ma con un sogno nel cassetto /scatola e che finalmente , quando ormai pare rassegnata alla mediocre vita tra casa lavoro e figli !?!? , ecco rivelarsi il suo acume inventivo a lungo soffocato dai tanti impegni : torcendo uno straccio inzuppato di vino e vetri di bottiglia a mani nude........ santiddio !!!!!!!!!!!! di fronte agli occhi della suddetta Piccola che , speriamo, impari da questa esperienza che mocio o non mocio, prima di passare lo straccio si raccolgono i pezzi di vetro .
L'nvenzione dicevamo di un mocio dinamico e la lotta per poterlo produrre e vendere tra mille ostacoli fino al fatidico incontro con uno degli inventori delle Televendite, mondo fino ad allora sconosciuto e qui devo ammettere che ho potuto apprezzare uno dei migliori momenti di tutto il film con la perfetta ricostruzione della macchina televisiva e la nascita della nuova figura del Presentatore/Imbonitore.
Dal momento dell'illuminante idea alla fine vittoriosa è un continuo e sconclusionato alternanrsi tra farsa , melodramma e favola , fino ad un prefinale parossistico in cui l'ingenua ma volonterosa Joy sfodera un'astuzia inimmaginabile fino a pochi minuti prima ed infine l'oggi con la Joy affermata signora d'affari filantropa e , chissà perchè, tristissima.
Virginia Madsen , De Niro e Isabella Rossellini , rispettivamente madre padre e amante paterna di Joy, completamente in parte ed a loro agio nelle scene che io ho definito grottesce e farsesche , coerenti dall'inizio alla fine al loro ruolo.
La Lawrence disorientata causa l'incertezza di un copione che saltabecca tra dramma ed ironia , alterna espressioni imbambolate , isteriche ed altre ancora idiote per finire con una rigida seriosità .
Bradley Cooper fa Bradley Cooper , anche se inizialmente paiono prendere il sopravvento le sue mani con tanto di anello , in una prolungata e per me incomprensibile inquadratuta.
N.B. : le due stelle e mezzo significano voto 5 = insufficiente
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