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Victoria

Regia di Sebastian Schipper vedi scheda film

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La recensione su Victoria

di Atreides
8 stelle

Anche se non risale esattamente alle sue origini ma è stato introdotto un po' dopo, il montaggio è una delle componenti fondamentali del cinema. Permette di creare miriadi di effetti che con una ripresa continua ed in tempo reale non sarebbero realistici. Ma la rinuncia di un potente mezzo può essere alla base di un trionfo tecnico, così il minimalismo diventa virtuosismo, il riprendere in tempo reale diventa sfida ed esercizio di stile. Lo hanno già fatto alcuni, nel solo ventunesimo secolo sarebbero da citare Arca Russa di Sokurov e Birdman di Inarritu, quest'ultimo però con stacchi temporali, dove la notte diventa giorno in fast forward.

 

Due ore e venti di film, due ore e venti di riprese, un lunghissimo, unico piano sequenza che ha del magistrale e incanta come non mai. Victoria ci ricorda che gli esercizi di stile e l'impeccabilità tecnica sono belle cose ma che il cinema deve soprattutto narrare e coinvolgere. In una discoteca berlinese facciamo subito la conoscenza di Victoria, un'estroversa ragazza spagnola che all'uscita dal locale conosce quattro socievoli e caciaroni ragazzi tedeschi da cui si farà coinvolgere e comincierà a peregrinare per la città. Ma c'è qualcosa sotto e la ragazza si farà coinvolgere in una catena di eventi che non le sconvolgerà solo la notte ma anche la vita. La macchina da presa insegue i personaggi per tutta la durata della pellicola, si allontana da loro, si riavvicina, si sofferma talvolta su chi parla, talvolta su chi ascolta. I discorsi dei personaggi, complice il fatto che la loro madre lingua non è l'inglese, sono talvolta inconcludenti, con annessi errori di grammatica e pronuncia e non fanno che accentuare un realismo che ha dell'incredibile. Non sembra neanche di guardare un film, sembra di essere lì con loro, di vivere ogni cattiva decisione, Victoria non è sola quando si fa prendere dal panico, lo spettatore vive la stessa cosa ed infine si sente il calore dei primi raggi dell'alba quando il film finisce e Victoria si allontana da noi. Victoria è un vortice che cattura con intensità inaudita e che porta il coinvolgimento emotivo alle stelle. Per usare un parallelo calcistico, se il tifoso è il dodicesimo uomo in campo, in Victoria lo spettatore è il sesto personaggio principale.

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