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Men & Chicken

Regia di Anders Thomas Jensen vedi scheda film

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La recensione su Men & Chicken

di Odradekk
7 stelle

locandina

Men & Chicken (2015): locandina

 

Se state cercando un film per farvi due risate Intelligenti, rimarrete sicuramente soddisfatti da questo pazzo, esilarante lungometraggio di un regista altrettanto pazzo ed esilarante quale Anders Thomas Jensen (fedele co-sceneggiatore di Susanne Bier e regista di uno dei più grandi capolavori di inizio secolo Adam’s Apple) che dopo 10 anni di assenza alla regia, torna al lavoro e ci regala questo piccolo gioiello. Naturalmente dipende sempre da che tipo di senso dell’umorismo avete. Se vi piace il grottesco, con Jensen andate sul sicuro. Se vi piace Mads Mikkelsen anche. Lo ritroviamo infatti anche in questo film a riconfermare la sua assoluta bravura e il suo essere, senza più alcuna ombra di dubbio, un attore eclettico che nelle parti comiche dà sempre il meglio di sé. In Men and Chicken poi, brutto, quasi deforme, con labbro leporino, baffi, denti finti e occhi sporgenti è quasi irriconoscibile, ma non perde mai quel fascino misterioso che lo contraddistingue...

 

Mads Mikkelsen-Men and chicken-quel cinema invisibile

 

o quasi...

 

Qui interpreta la parte di Elias, un misantropo con un’ossessione compulsiva verso la masturbazione seriale, verso il sesso in generale e le donne (soprattutto quelle del fratello che non può avere figli). Gabriel al contrario è un uomo colto, istruito, docente universitario di filosofia teoretica e psicologia evolutiva. I due sono totalmente diversi, come accade spesso tra fratelli, ma in questo caso c’è da dire che fratelli non sono, almeno non di madre. Subito dopo la morte di quello che pensavano fosse il vero padre, vengono infatti a conoscenza, tramite un video del vecchio dalla eccentrica inquadratura, che in realtà loro sono tutto, tranne che figli suoi. Il padre è un certo Evelino Tanathos (un ex scienziato di 99 anni dedito a strambi esperimenti di genetica) e tra l’altro sono nati da madri diverse. Dopo varie ricerche i due riescono a rintracciare e raggiungere Ork, l’isola semidesertica (43 abitanti in tutto) in cui vive il vero padre con tutti gli altri suoi figli. Di certo non sguazzano nell’oro e nella comodità, è infatti uno squallido e fatiscente ex manicomio quello in cui trascorrono la loro esistenza, allevando per lo più polli e mangiando carne di animali geneticamente modificati. Dopo una violenta e scontrosa accoglienza in cui vengono selvaggiamente picchiati da tutti gli altri fratelli con bastoni, mattarelli e animali impagliati, Elias e Gabriel riescono a integrarsi negli strani ambienti e dinamiche famigliari, anche per via dell’inconfondibile legame di sangue: tutti deformi, stesso problema al labbro e completamente pazzi, ognuno vittima di una sua propria idiosincrasia.

 

Mænd og høns (Anders Thomas Jensen, DK, 2015)

Mænd og høns (Anders Thomas Jensen, DK, 2015)

 

Jensen riesce con assoluta maestria a introdurci in questo piccolo mondo a parte, popolato da strambi elementi al limite del disgusto, con una fotografia piuttosto ruvida e una sceneggiatura a tratti scabrosa che, soprattutto nelle scene dei commensali, ci riporta indietro alle atmosfere lugubri e stomachevoli di film come Delicatessen di Jean-Pierre Jeunet o ancora a The cook the thief his wife and her lover del caro amato Greenaway. La commedia di Jensen è naturalmente quella dell’assurdo per toccare a volte anche punte orrorifiche e quasi destabilizzanti. L’umorismo è nerissimo e i protagonisti di questa bizzarra famiglia, direi paradossali.

 

men and chicken tavola-quel cinema invisibile

 

 

Ma Jensen non è quasi mai solo umorismo nero, si spinge infatti, anche in questo film, oltre ai limiti della morale, come già aveva dimostrato di saper fare in Adam’s Apple, invitando lo spettatore alla riflessione più profonda: può un essere umano degradato, ripugnante, vivere una vita dignitosa e ricevere del meritato affetto? Oppure sarà sempre costretto a subire la diffidenza e il distacco da parte dei normo-tipi? Ed è proprio questo in cui riesce meglio Jensen: farci lentamente avvicinare ai suoi eccentrici, grotteschi ed emarginati personaggi nonostante il loro essere ripugnanti, farci gradualmente empatizzare con questi suoi mondi fuori da qualsiasi canone socialmente riconosciuto. Un applauso meritato quindi al regista del disadattato, dello strano e del diverso che con la sua particolare ironia riesce sempre a sensibilizzare sull’argomento.

 

Insomma Men and Chicken non è sicuramente ai livelli del primo lungometraggio del regista, il film non ha propriamente quella che si dice, una trama semplice da seguire e può contare diversi errori, tra cui un ritmo a tratti un po’ dispersivo, ma come si fa a non amare la coppia Jensen-Mikkelsen? Non si può. Come non si può di certo non amare questa stramba parabola biblica pervertita che è Men and chicken.

Sfido io che esca in Italia...

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