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L'ultimo avventuriero

Regia di Lewis Gilbert vedi scheda film

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La recensione su L'ultimo avventuriero

di maso
8 stelle

 

       

 

Una curiosità devastante mi ha sempre ammorbato nei confronti di questo film: ne ho lette di tutti i colori in proposito, come una review che lo definiva un mattone di 3 ore, oppure che è classificato come uno dei peggiori 10 film mai fatti, addirittura Lewis Gilbert ha dichiarato che non è affatto orgoglioso di questo suo lavoro e che non avrebbe mai dovuto girarlo.

Perfetto! Sto film mi piacerà un casino mi sono detto.

L'ho cercato e ricercato ed alla fine l'ho scaricato dal groppone dell'asinello e in una calda sera del giugno scorso ho staccato il cellulare e mi sono guardato tutto d'un fiato la versione integrale in lingua originale che dura per l'esattezza 2 ore e 57 minuti e mezzo godendo come non godevo da tempo davanti ad un film, non fraintendetemi non è un capolavoro anzi ha dei difetti è innegabile ma le 3 ore mi sono volate senza sbadigli e ci sono delle cose meravigliose che disintegrano come colpiti da un lancia missili i difetti.

Tanto per cominciare vorrei spendere due parole per dire che il libro di Harold Robbins alla base della sceneggiatura del film non è affatto trash come molti hanno detto e scritto, tutt'altro: la storia è lunga e pirotecnica e cerca di romanzare la dolce vita del play-boy più famoso degli anni 60, il dominicano Porfirio Rubirosa,  il suo alter-ego filmico si chiama Dax Xenox (grande nome, suona benissimo) e le prime immagini del film  lo vedono ancora bambino giocare con il  suo cane ma la pace è interrotta dai militari aguzzini del dittatore di turno, già perché il nostro eroe vive in una fazenda di un fittizio stato sudamericano denominato intelligentemente Corteguay, che in realtà è la Colombia luminosissima con le sue montagne verdi ed i suoi paesaggi incontaminati che Gilbert ha ripreso con grande respiro.

Dax si rifugia nella fattoria e mette in allarme i suoi occupanti ma lo squadrone fa irruzione animato dalla violenza che colpisce spietata tutta la servitù e purtroppo anche la madre e la sorella di Dax che può solo assistere impotente all’episodio che segnerà tutta la sua esistenza.

Questa carneficina è stata ordinata dal capo di stato poiché Jaime Xenox, il padre di Dax, interpretato da un sempre bravo Fernando Rey, è il braccio destro del Rojo un rivoluzionario che sta guidando il popolo al golpe; giunto alla fattoria con i suoi uomini si adopera per fucilare gli assassini insieme a Jaime e sarà proprio lui ad iniziare Dax alle armi :- Premi il grilletto Dax …per tua madre tua sorella ..per il Corteguay-:  il ragazzo viene affidato a Fat Cat, un bravissimo Borgnine, che diventerà il suo angelo custode durante la rivoluzione e per il resto della sua vita.

A golpe avvenuto il ragazzo e suo padre si trasferiscono a Roma dove Jaime è ambasciatore del Corteguay e iscrive Dax ad un collegio riservato a giovani di ricca famiglia, dopo questo lungo prologo in un rapido flash forward vediamo Dax cresciuto ed intento a dar sfoggio della sua abilità di giocatore di polo, le sue sembianze sono quelle di Bekim Fehmiou con il suo sguardo mediterraneo, questo attore non è mai stato uno scrigno di espressioni e la sua rigidità si manifesta qua e la nel film ma è comunque apprezzabile il suo impegno nel rendere Dax Xenox un playboy irresistibile e le sue doti atletiche sono indiscutibili non a caso diventerà famoso da noi per l’Odissea TV prodotta dalla RAI alla fine degli anni 70.

L’ingresso nel film di Fehmiou è notevole e Gilbert è favoloso nell’ammaliare lo spettatore con una serie di trucchi e tecniche cinematografiche raffinatissime che vanno dalla dissolvenza alla camera a mano passando per la frammentazione filmica fino alle riprese aeree utili ad esaltare la dolce vita di Dax, infatti dopo la già citata partita a polo c’è una sequenza di felliniana memoria con il nostro eroe che senza scrupolo alcuno rimorchia una bella biondina lasciando al palo la dolce ed innamorata Delia Boccardo e sfreccia a bordo della sua spider gareggiando con i suoi amici non curante del codice della strada, la loro destinazione è un enorme villa dove si svolgerà un party a base di sesso ed additivi, nella notte Dax incontra ancora l’appassionata Boccardo e Lewis Gilbert filma una delle scene d’amore più singolari mai girate riprendendo i corpi nudi dei due ragazzi avvinghiati alternando i fotogrammi delle statue che li circondano in un crescendo orgasmico, la ragazza avverte il conflitto interiore che si cela nel giovane che rammenta spesso l’episodio di violenza a cui ha assistito in tenera età; mentre Dax in Europa si fa largo fra la società bene in Corteguay la situazione è nuovamente drammatica ed El Rojo ha assunto il ruolo di nuovo tiranno e deve affrontare un nuovo nemico il Condor che vive con i suoi guerriglieri tra le montagne.

 

 

 

 

Jaime il padre di Dax è tornato in patria per cercare di risolvere senza spargimenti di sangue il conflitto interno ma El Rojo è ormai invasato di potere e non ha nessuna  intenzione di scendere a patti, inscena invece un finto incidente dove Jaime perde la vita.

Dax rientrato in patria per le esequie si rende conto che solo lui può tentare di riportare un po’ d’ordine nel suo paese: ritorna in Europa e diventa un playboy irresistibile animato dal bisogno di ricchezza si butta nella moda, investe somme di denaro ingenti, si sposa e si separa da una ricchissima ereditiera che ha il viso algido di Candice Bergen, concede interviste per i giornali scandalistici, durante un party una giornalista gli chiede :- è vero che ha fatto l’amore con tutte le donne presenti in questo salone?:- Dax la guarda negli occhi con il suo sguardo tagliente e le risponde allusivo :- Non ancora -: e seduce anche lei, fantastico.

Dax sempre aiutato dal fedele Fat Cat tornerà in patria per aiutare il suo popolo ma ci sarà vera gloria?

E poi il nuovo capo di stato manterrà le sue promesse di democrazia o è solo un'altra versione del tirannico Rojo?

Che fatica sintetizzare senza troppe rivelazioni questa lunghissima storia che si distende per un lungo arco di tempo e tocca tanti luoghi famosi come il ponte di Brooklyn, Piazza San Marco, Piazza Navona, sempre fotografati in maniera splendida ed annovera nel cast una lista lunghissima di volti noti: Olivia De Havilland,  Milena Vukotic,  Aznavour, Rossano Brazzi, Yorgo Voyaghis e la futura Charlie’s angels Jaqueline Smith. 

Un lavorone per Gilbert che non ha comunque steccato neanche mezza inquadratura dando ancora una volta prova di grande mestiere ed inventiva con il suo prontuario di tecniche classiche: dissolvenze, rallenties, carrellate, zoommate ed una luce splendente che ha reso le sue immagini scintillanti.

Dopo tutti questi complimenti come si può credere che quest' opera è stata marchiata come il film che nessuno voleva vedere? 

Io personalmente avevo una voglia matta di vederlo e dopo esserci riuscito posso affermare che “L’ultimo avventuriero” è un film assolutamente da vedere, che il personaggio di Dax Xenox è assolutamente fantastico e che ci sono migliaia e migliaia di film assolutamente peggiori.

Missione compiuta.

 

La colonna sonora

Altro pregio del film, c'è anche la bellissima Jogo de as creancas di Carlos Jobim

Lewis Gilbert

E' un cineasta fantastico perfetto per questo genere di storie, ma non è orgoglioso di questo suo lavoro, io si.

Bekim Fehmiu

E' il suo unico ruolo nel cinema americano, l'insuccesso del film lo tagliò fuori da altre produzioni Off-Europe ma il suo personaggio è talmente fico che gli va riconosciuto il merito di averlo reso credibile.Grande Bekim, Ulisse della mia infanzia.

Candice Bergen

Uno dei suoi ruoli più riusciti, ha l'aspetto giusto per interpretare la ricchissima fanciulla che non resiste al fascino di Dax Xenox ma ne rimane scottata.

Ernest Borgnine

Ottimo come sempre

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