Regia di Francesco Nuti vedi scheda film
Una storia delicata e gentile.
Rifuggo da chi si atteggia a serio, sempre.
La leggerezza puó esser piú profonda della seriositá, se correttamente gestita ed indirizzata.
Questo ne puó essere un esempio.
Tralascio la trama, ve ne sono giá diversi report.
Accenno solo ad alcune scene assolutamente divertenti, quali quelle con Novello Novelli nei panni dell'albergatore, in questa pellicola perfettamente in parte.
Il motivo per cui torno periodicamente a vedere questo film é la delicatezza con la quale Nuti tratta l'argomento di un padre che non puó rivelarsi al figlio.
L'osservare da lontano, in punta di piedi, per non creare al bimbo disagi, giacché l'adulto, quello con le spalle larghe, é lui.
Il rispetto verso vite alle quali vorremmo appartenere ed invece non apparterremo mai.
Due scene e concludo.
La prima, Nuti costruisce un aquilone, per donarlo al bimbo che dopo un mese torna dalla vacanza, si immagina di vederlo felice.
Il bimbo arriva, salta in braccio a mamma ed a papá, insieme rientrano in casa.
Nuti era un soprammobile, un filo d'erba, l'ombra di una nuvola.
Inesistente, invisibile agli occhi di tutti.
La seconda, una scena splendida ove Nuti racconta al piccolo Lorenzo, che per qualche attimo ha avuto in braccio, la storia di Fausto Coppi, nel modo in cui ciascun padre vorrebbe saper parlare al proprio figlio.
Ho dato 4 stelle, non me ne pento.
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