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Suburra

Regia di Stefano Sollima vedi scheda film

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La recensione su Suburra

di barabbovich
8 stelle

Novembre 2011. Ratzinger sta per dimettersi, il governo Berlusconi sta per cadere. In aula si vota per una legge per le periferie che vorrebbe trasformare Ostia in una specie di Las Vegas. L'onorevole Malgradi (Favino), che ha un debole per le nottatine allegre con escort minorenni, si caccia in un grosso guaio e, ricattato, per uscirne è costretto a chiedere aiuto a un compagno di partito che ha amicizie poco raccomandabili con alcuni zingari malavitosi. Nella vicenda sono coinvolti anche un losco affarista di Ostia (Borghi) che taglieggia e vende licenze balneari, un ambiguo trafficante di escort (Germano) e un pezzo da novanta della mala romana (Amendola) che sembra essere la vera eminenza grigia che orchestra tutto il malaffare capitolino, in un intreccio mostruoso tra poteri forti, crimine organizzato e Vaticano. Nel complesso, una ciurma di buontemponi dal cuore d'oro se messi a confronto con i vari Fiorito, Gasparri, Carminati, Alemanno, Buzzi, Monsignor Paglia o a istituzioni come buona parte del nostro parlamento o alla Domus Caritatis del Vicariato romano o, ancora, Comunione & Fatturazione.
Tratto dal romanzo scritto a quattro mani da Giancarlo de Cataldo e Carlo Bonini, Suburra racconta i fattacci di Mafia Capitale anticipati dal romanzo, facendone un racconto epico da consegnare a futura memoria come l'epitome di un'era da bassissimo impero, un film che eredita il testimone di opere come In nome del popolo italiano, Segreti segreti, Il portaborse e Il caimano (volendone citare uno per decennio), che negli ultimi quarant'anni hanno saputo raccontare la cronaca di un Paese sempre più alla deriva. Alla densità di un racconto solidamente sceneggiato dai due autori del romanzo con Rulli e Petraglia, Sollima aggiunge una qualità artistica e uno stile che dopo un film per il cinema (ACAB) e la serie tv Gomorra è già perfettamente riconoscibile, con scene d'azione ad altissimo tasso adrenalinico, perfetta direzione degli attori (gareggiano in bravura Amendola, Germano e Borghi), montaggio serrato, ambientazioni notturne e fosche, stavolta caratterizzate da una pioggia incessante. Piove, governo ladro.

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