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Let Us Prey

Regia di Brian O'Malley vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Let Us Prey

di undying
7 stelle

Dall'Irlanda un horror attinente a questioni religiose, con messa in scena "dogmatica" della morale cattolica. Fortemente autocritico verso idee e teologie cristiane, mette in scena -con unità di luogo e azione- una parabola allusiva, sconfinante in un finale splatter.

 

locandina

Let Us Prey (2014): locandina

 

Irlanda, in un paese di periferia. L'agente di polizia Rachel (Pollyanna  McIntosh), da poco trasferita in un nuovo reparto, una sera è testimone di un investimento automobilistico compiuto dal giovane Caesar (Brian Vernel) ai danni di un uomo misteriosamente scomparso dopo l'incidente. Condotto in carcere Caesar, Rachel si trova nella stazione di polizia in compagnia di due agenti e del sergente MacReady (Douglas Russell) quando viene rintracciato anche l'uomo investito (Liam Cunningham), un personaggio privo di documenti, dotato di una strana agenda piena di nomi, e dalle cui impronte digitali viene identificato nella persona di un uomo morto nel 1983 all'età di 79 anni. Nello spazio di poche ore, con l'arrivo del dottor Hume (Niall Greig Fulton) incaricato di visitare il ferito, vengono alla luce i deplorevoli trascorsi di tutte le persone coinvolte entro la mezzanotte, fatta eccezione per Rachel, nell'espiazione di gravissime colpe.

 

Liam Cunningham

Let Us Prey (2014): Liam Cunningham

 

"Non ve ne meravigliate perché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri, udiranno la sua voce e potranno uscire. Quanti fecero bene, per una resurrezione di vita, e quanti fecero male, per una resurrezione di condanna." (Sergente MacReady, citando Giovanni 5, 28-29).

 

"Come uomo di scienza, io pensavo di avere trovato una soluzione, la chiave per l'immortalità. Se potessi trovare l'anima umana, catturarla, preservarla, come una farfalla." (Il dottor Hume, motivando il massacro dei suoi familiari, culminato con la rimozione della calotta cranica dalla testa del figlio)

 

Douglas Russell

Let Us Prey (2014): Douglas Russell

 

Il regista irlandese Brian O’Malley, di recente sulla scena con il più pacato (e molto meno interessante) The lodgers, debutta nel 2014 dirigendo questa stravagante coproduzione con la Gran Bretagna. Produzione che segue il filone "torture porn" reso celebre da Hostel e consolidato dal grande pubblico con la serie Saw. Qui però, la sceneggiatura opta per un impianto irreale, mettendo in scena una sorta di inquietante missionario - ottimamente reso da Liam Cunningham - incaricato di recuperare anime destinate alle bolge, sovraffollate, dei gironi danteschi. Se è vero che molto facile, dato il soggetto, è scivolare nel ridicolo, resta invece una piacevole sorpresa l'ottimo lavoro svolto dagli sceneggiatori, Fiona Watson e David Cairns, i quali prediligono racchiudere tutti gli eventi in una unità di tempo e luogo puramente aristotelica. Così la stazione di polizia diventa anticamera dell'Inferno, destinato ad essere raggiunto dai condannati a mezzanotte in punto. Fortemente intriso di elementi religiosi, con varie e ripetute citazioni bibliche (anche dal Deuteronomio) Let us prey descrive un Dio particolarmente rispettoso dei testi canonici e teologici, un Dio che sembra rifuggire la parola perdono, in favore di un'incontenibile ira, che permette agli emissari cacciati dal Paradiso di compiere - muti testimoni più pietosi del Creatore stesso - il loro lavoro: "Le cose che ho visto", sentenzia Six, "fanno piangere gli Angeli". Ma gli orrori di cui l'essere umano è responsabile attuatore, talvolta, provocano lacrime anche ai demoni. Sul piano squisitamente tecnico Let us prey è un gioiellino, reso accattivante dall'uso mirato di un'illuminazione artificiale che valorizza gli interni gelidi e privi di personalità rappresentati da una stazione di polizia, con annesse relative celle. La storia trae quindi maggior interesse dall'uso attento dell'illuminazione artificiale deputata a fare, delle ombre, importanti compartecipazioni. Attori in parte (indimenticabile Douglas Russel mentre - fucile a canne mozze al petto - pontifica sull'ira di Dio), buona regia e una fondamentale colonna sonora, che diremmo carpenteriana, sanciscono il definitivo ottimo risultato del prodotto, che ad oggi risulta purtroppo essere ancora inedito nel nostro paese. Il sospetto che il tema religioso, appaiato a quello dell'abuso sui detenuti perpetrato dai tutori dell'ordine, affrontato con certa critica dagli autori, sia in parte responsabile della "censura" che Let us prey ha trovato in Italia rimane forte: soprattutto considerato che invece ha goduto di una distribuzione capillare, nelle sale cinematografiche, la seconda noiosa e insignificante, epperciò più convenzionale e ben vista, regia di Brian  O’Malley.

 

Douglas Russell

Let Us Prey (2014): Douglas Russell

 

"A mezzanotte, quando i malvagi dovranno espiare le loro colpe, sarò io a doverli prelevare. Dagli adulteri, ai traditori, da chi si fa giustizia con le proprie mani, sino agli ipocriti e ai pervertiti, i codardi e i viziosi.. coloro che hanno avuto un'altra possibilità, ma sono stati troppo deboli per approfittarne." (Six, Liam Cunningham)

 

Liam Cunningham

Let Us Prey (2014): Liam Cunningham

 

Soundtrack

Lyrich

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