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Cockfighter

Regia di Monte Hellman vedi scheda film

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La recensione su Cockfighter

di Baliverna
8 stelle

Il film è tutto ambientato nel sottobosco delle scommesse più o meno illegali sui combattimenti dei galli, sport che ha la sua nicchia di pubblico negli Stati Uniti. Tuttavia non è troppo difficile vedere nelle lotte tra i galli e nel comportamento di allevatori e scommettitori una figura della società tutta, che risulta piuttosto sconfortante. L'avevo già capito, tra l'altro, che Hellmann è un grande pessimista, o forse un cinico. I due animali, infatti, si affrontano instintivamente non appena vengono accostati, e lo fanno comunque fino all'ultimo sangue, a costo di morire entrambi. Forse gli appassionati di questi combattimenti sentono oscuramente in essi un'affinità col proprio modo di essere e di vedere i rapporti tra le persone. Non a caso il protagonista è un grande egoista, sia nel modo di trattare gli altri (specie le donne), sia per il fatto che per lui allevare galli da combattimento e scommetterci venga prima di ogni altra cosa, compreso l'amore. Il suo mutismo intermittente potrebbe anche essere come una forma di disprezzo per gli altri. Ma uno sguardo generale sull'umanità che bazzica l'ambiente toglie ogni dubbio sul pessimismo di Hellmann. La figura più sconfortante è forse quella del ragazzo biondo, singolare compendio di stupidità, cattiveria e fanatismo. Gli altri sono come cani famelici che si avventano su un misero osso da spolpare.
Detto questo, e che il film per me non è stato quindi un piacere in senso stretto, devo anche aggiungere che è girato molto bene. Benché il tono sia quotidiano e antispettacolare, la pellicola è agile e si vede chiaramente la mano di un grande regista. Si nota la precisione, e una chiara idea di cinema. Hellmann, mentre gira sottotono anche i momenti più drammatici (il ragazzo che attacca con l'ascia il protagonista, le liti con le donne), sceglie il rallentatore e i primissimi piani per i galli combattenti, credo per mettere in risalto la violenza che li caratterizza. Le gaie musichette country della colonna sonora, per il loro contrasto con le bruttezze che si vedono, contribuiscono a dare al film quell'aria cinica di cui parlavo.
In generale, non siamo lontani da Sam Fuller o Don Siegel ultimo periodo. Ah, dimenticavo: animalisti astengansi.

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