Regia di David Ayer vedi scheda film
Crudo quanto il soldato di Spielberg, a cui la regia e sceneggiatura fanno più che ispirarsi, attingono proprio! In maniera più cinica però: gratuitamente crudele! Attori tutti sopra le righe, persino il solitamente squisito Pitt, qui nemmeno attraente come da imprescindibile natura. E contratto :-) Imbolsito e alquanto didatticamente cattivo! 7
Salvo solo il giovane Lerman, che qui rimarca il suo ruolo “affibbiato” (direi cucitogli addosso, con quel volto ingenuo d’altronde) di fragile e disadattato, emarginato, a cui, solo alla fine, riesce di integrarsi prima e ad emergere poi. Insomma, il personaggio che aveva già ben impersonato nello squisito “Noi siamo infinito”.
Buonissima la scena intimista girata insieme a Pitt.
Spiega bene “il difficile” della guerra: ovvero, quando ci si imbatte in esseri rimasti ancora “umani”.
Per un po’ provi ad adeguarti, ma poi, inevitabilmente, la “belva di guerra” riaffiora e sbrana tutti e tutto!
Ottima la messa in scena, le scenografie e scenari vari.
Sullo sfondo, e subito affiora, resta però la solita retorica sulla guerra... di come riesca ad esacerbare il peggio degli uomini, ma pure il loro meglio!
Insomma, tutto già visto.
3 stelle e ½ per lo sforzo profuso.
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