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Giorno per giorno disperatamente

Regia di Alfredo Giannetti vedi scheda film

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La recensione su Giorno per giorno disperatamente

di mm40
5 stelle

Dario ha poco più di vent'anni e una grave forma di esaurimento nervoso. Si occupano di lui, con gran fatica, l'affettuosa madre e il fratello Gabriele, mentre il padre svolge il mestiere di sarto. La madre decide di fare un tentativo estremo affidando il ragazzo a uno specialista svedese, ma è ormai troppo tardi: la situazione sta per esplodere.

E' questo l'esordio dietro la macchina da presa per Alfredo Giannetti, fino a quel momento noto come sceneggiatore; i suoi lavori con Pietro Germi gli valsero fra l'altro anche un Oscar, conquistato nel 1963 per la sceneggiatura di Divorzio all'italiana. Per il suo debutto naturalmente Giannetti si impegna anche in fase di scrittura, con la collaborazione di Guido De Biase; ciò che ne scaturisce è un dramma che ha in effetti poco da invidiare a quelli di Germi. Quella di Giorno per giorno, disperatamente è una storia-simbolo di un malessere diffuso nell'Italia del boom, di certo controcorrente, ma non per questo meno realistica; il ritratto della follia di Dario e dei disagi vissuti concretamente dalla sua famiglia è uno spaccato di vita domestica e quotidiana che riflette al tempo stesso una serie di problematiche sociali, in primis una certa ipocrisia nel trattare - o anche solo nel parlare di - persone con evidenti scompensi nervosi come il protagonista. Giannetti si rifà a un cinema ormai sorpassato, anche questo è innegabile, privo di guizzi e scene madri (finale tragico incluso), ma ciò non sminuisce in alcun modo i contenuti dell'opera; ha inoltre a disposizione un cast di buonissimo impatto che include, fra gli altri, Nino Castelnuovo, Tomas Milian, Franca Bettoia, Mario Scaccia, Riccardo Garrone e, in una particina (ma accreditato nei titoli di testa), Jimmy il fenomeno. 5/10.

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