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Giorno per giorno disperatamente

Regia di Alfredo Giannetti vedi scheda film

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La recensione su Giorno per giorno disperatamente

di HypnoticEye
6 stelle

Debutto alla regia di Alfredo Giannetti, abile sceneggiatore di alcune opere di Pietro Germi ("L'uomo di paglia", "Un maledetto imbroglio" e "Divorzio all'italiana", per il quale ottenne addirittura un premio Oscar). Più capace come scrittore che non come regista (suo il soggetto di "Un giorno da leoni" di Loy e sua la sceneggiatura di "Febbre da cavallo" di Steno), nel film di esordio dietro la macchia da presa sembra guardare alla lezione del cinema neorealista, ma ad apparire stranamente deboli sono proprio la trama e i dialoghi: un film troppo drammatico e troppo poco drammaturgico. Una storia dall’andamento orizzontale che non ha un solido sviluppo narrativo e che si conclude, più o meno, là dove era cominciata. Tutto ruota intorno alla tragica condizione dei due fratelli protagonisti: Dario (interpretato da Tomas Milian), malato di mente dal comportamento autolesionistico e pericoloso per chi gli sta accanto, e Gabriele (Nino Castelnuovo), che al fine di accudirlo si vede costretto a rinunciare a qualsiasi aspirazione affettiva e lavorativa. La madre Tilde (Madeleine Robinson) si aggrappa alla speranza di riuscire a sottoporre lo sfortunato Dario alle terapie innovative di un medico svedese, mentre Pietro, il padre (Tino Carraro), è un sarto dalle precarie condizioni economiche, preoccupato di non riuscire più a far fronte alle ingenti spese da sostenere per le cure del figlio e pronto a qualsiasi sacrificio e umiliazione pur di trovare quel denaro necessario che il suo modesto lavoro sembra non assicurargli. Al termine della triste vicenda, Dario - come era prevedibile in una pellicola di Giannetti - finirà definitivamente in manicomio. Film di situazione più che di narrazione, intreccia un naturalismo di impronta neorealistica a squarci di lirismo senza speranze - come aveva tentato proprio in quello stesso anno, ma con ben altri risultati, il Pasolini di "Accattone". Ottimo cast di attori, anche nei ruoli secondari. Pare che Milian, che con Castelnuovo aveva recitato sempre in quel 1961 anche in "Un giorno da leoni", si fosse innamorato del bel collega.

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