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Beneath

Regia di Larry Fessenden vedi scheda film

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La recensione su Beneath

di alan smithee
6 stelle

locandina

Beneath (2013): locandina

 

 

Chi/Cosa si annida nei fondali di un ameno laghetto di montagna presso il quale sei ragazzi neo diplomati decidono di recarsi per una spensierata gita in barca che suggelli la fine anno scolastico e di una tappa di formazione definita?

Perché il ragazzo che ha scelto la meta, conscio del pericolo che si favoleggia regni al di sotto di quelle placide acque, decide di portare i suoi amici ugualmente a ridosso di quella trappola micidiale e senza uscita?

Quali sono le reazioni di ognuna delle personalità protagoniste, una volta venuti loro malgrado faccia a faccia con un nemico micidiale (ma anche un po' ironicamente ridicolo, ammettiamolo...con quegli occhi da ”pesce lesso” e silouette da carpa sovrappeso), e con la morte letteralmente alle calcagna?

La difficoltà aguzza l'ingegno, ma quando il panico sopravviene, ognuno pensa inevitabilmente per sé e chissenefrega degli altri: anzi si fanno strada, anzi scavano solchi incolmabili, vecchi rancori mai completamente sopiti, si acuiscono sospetti, gelosie, e la legge del più forte domina sovrana come in una giungla dove si impone sugli altri il più forte ed in più astuto.

 

Daniel Zovatto, Griffin Newman, Jonny Orsini, Chris Conroy

Beneath (2013): Daniel Zovatto, Griffin Newman, Jonny Orsini, Chris Conroy

 

Il microcosmo di una barca ha sempre esercitato un certo fascino e una certa attrazione, anche e soprattutto tra registi ambiziosi e talvolta unici: Hitchcock su tutti diresse la diva del muto Tallulah Banckead in un coinvolgente e incalzante “I progionieri dell'oceano” tutto su una scialuppa all'alba dell'avvento del sonoro, e lo stesso Antonioni ha per decenni coltivato, scritto e riscritto chissà quante volte la stesura di quel progetto incompiuto tanto vanamente atteso de La ciurma con Roy Scheider nel cast, che mai ebbe luce, ma di cui si parlò per anni ed anni.

Per non parlare di horror anche rusciti, seppur di routine, come Alla deriva e il suo pseudo/falso seguito ancora più inquietante.

L'attore e regista specializzato in horror Larry Fessenden, che incrocio per la prima volta, percorre temi e situazioni visti mille volte e non si preoccupa né fa problemi a riproporli con punti di vista o aspetti che si discostino dal dejà vu e dalle ferree ed illogiche regole dell'horror: anzi calca la mano e ci induce all'irritazione quando vediamo che, nel degenerare della situazione, i ragazzi, anziché aguzzare l'ingegno e favorire la collaborazione, acuiscono l'aggressività, la malignità...e pure la stupidità, andandosi a complicare una già non molto favorevole situazione, con il mostro obeso e dallo sguardo perplesso (forse da tanta, troppa imbranataggine dilagante tra la “ciurma”) e letteralmente, o quasi, “annegando in uno specchio d'acqua”, tra rive così vicine, ma così altrettanto inevitabilmente lontane ed irraggiungibili.

Beneath è un horror che tende a snervare e ad irritare, ma non è neppure completamente devastato dai luoghi comuni e dai comportamenti irragionevoli e stolti di tutte le inette vittime destinate ad immolarsi per una trama. Wes Craven ha tentato inutilmente, con la quadrilogia di Scream, di definire i capisaldi per sopravvivere all'orrore e ai suoi massacri, ma evidentemente non è bastato.

Di Beneath è stato diretto un immediato seguito, sempre del 2013, di cui francamente non avverto, almeno per il momento, particolari impellenze o curiosità di visione, essendo, mi pare, tutto già perfettamente esplicitato in questo un po' accademico horror “di costume”.

 

 

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