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Snowpiercer

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

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Yayas82

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La recensione su Snowpiercer

di Yayas82
9 stelle

Potente, cattivo e meravigliosamente raccontato. Da vedere assolutamente.

 

Un bel pugno nello stomaco questo film.

Con la meravigliosa padronanza del linguaggio cinematografico che gli è propria, un ritmo che non lascia respiro e alcuni momenti di violenza e crudeltà difficili da digerire, Bong Joon-ho ci racconta una trama potente, tratta sì da un fumetto, ma usata per raccontare una visione del tutto personale del mondo.
Navigando su generi molto diversi, in effetti, Snowpiercer approda a concetti non molto distanti da quelli del più recente Parasite: ci parla di quanto siano assurde e spietate le dinamiche di classe che regolano la società (in particolare quella coreana certo ma in generale ogni società fortemente strutturata) e di come solo il caos destabilizzante e distruttivo conceda una temporanea via di fuga, per quanto disperata e sterile.
Ma se in Parasite tutto è più intimo e personale, e può essere immaginato come riflesso di una società corrotta, in Snowpiercer la faccenda parte sì da una società corrotta ma assume presto toni più universali.

 

C'è una cosa in Showpiercer che mi ha curiosamente ricordato 28 giorni dopo; perché 28 giorni dopo, oltre ad essere un film meravigliosamente costruito, fu per me una rivelazione a livello di trama portando alla luce un concetto che non avevo mai visto al Cinema e che risulta tanto geniale quanto vero: il concetto che perdendoci dentro le nostre paure, tutti assorbiti a far funzionare il nostro piccolo mondo, ci dimentichiamo che c'è molto di più là fuori. E questo concetto lo ritroviamo così, puro e tagliente, dentro a Showpiercer.

E di conseguenza viene affermata anche una cosa terribile che credo sia altrettanto vera: inevitabilmente quando gli esseri umani si dimenticano di essere fatti per molto di più e si accontentano del mondo circoscritto che hanno creato, allora diventano mostri. L'umanità affronterà un periodo di crisi che non riguarderà la mera sopravvivenza ma il suo stesso stato di coscienza. Nessuno sul treno guarda oltre il finestrino, nessuno in 28 giorni dopo si ricorda che l'Inghilterra è un isola. Ciò che è altro, ciò che è più grande, ciò che è là fuori non è necessariamente salvifico, integro o migliore, ma esiste. Non c'è solo quel piccolo mondo chiuso costruito da noi. E forse quel mondo che tanto ostinatamente, con le unghie e con i denti, ci litighiamo e proteggiamo, non merita di essere salvato.

 

Snowpiercer veste insomma i panni del film d'azione e riesce con convinzione a farsi ammirare come tale ma è la sua vena fantascientifica che ho particolarmente amato. Snowpiercer ridà alla fantascienza la dignità e il ruolo che ha da tempo perduto: calandoci in un mondo ipotetico e apparentemente slegato dal nostro riesce ad eludere i nostri preconcetti e raccontarci cose di noi che altrimenti difficilmente avremmo ascoltato.


Magnifico, da vedere assolutamente (ma preparatevi perché picchia duro!).

 

Una piccola nota: nella trama di filmTV si parla genericamente di guerre e glaciazione che hanno quasi estito l'umanità. In realtà è stata solo la nuova glaciazione che ha quasi ridotto all'estinzione il genere umano e le ragioni che hanno causato la glaciazione ben si sposano con l'umorismo sardonico e grottesco che caratterizza a più riprese il film: nel tentativo di combattere il riscaldamento globale gli scienziati, ignorando gli ambientalisti sempre allarmisti, decidono di lanciare nell'atmosfera il composto CW7 per abbassare le temperature. Solo che il CW7 risulta un po' troppo efficace...

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