Espandi menu
cerca
Joe

Regia di David Gordon Green vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 316
  • Post 214
  • Recensioni 6401
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Joe

di alan smithee
6 stelle

FESTIVAL DI VENEZIA 2013 - VENEZIA 70
Torna l'America dei grandi spazi, l'interminabile periferia senza confini che nasconde tra i suoi spazi sconfinati violenze domestiche e problematiche socio-caratteriali difficili da riequilibrare. Joe è un quarantottenne con una passato turbolento e diversi fallimenti in conto, sia familiari sia nei rapporti con la società o con la legge. Pur lavorando con impegno e tenacia in una operazione di diboscamento attuata per poter procedere al rinfoltimento del territorio con nuove specie di alberi, il protagonista deve costantemente fare i conti con il fallimento dei rapporti umani con chi lo circonda e un senso di insoddisfazione cronica che caratterizza le sue giornate. Un giorno viene avvicinato da un quindicenne, Gary, che lo supplica di assumerlo e lo rende partecipe della sua disastrata situazione familiare. Impietosito dalla precaria vita familiare che il giovane è costretto a condividere, con un padre violento e alcolizzato, una sorella che ha smesso di parlare ed una madre in preda ai fumi ew agli eccessi delle droghe, Joe assume un ruolo da padre più che da datore di lavoro di Gary. Un legame destinato a saldarsi ancora di più fino alle estreme conseguenze perché la violenza tornerà a aprire solchi dolorosi e non rimarginabili, almeno in uno dei due individui. Joe parte un po' in sordina e nella prima mezz'ora ci pare un "Gelido inverno" in tono minore. Poi per fortuna il regista David Gordon Green trova il tempo ed il modo di arricchire la storia con caratteri e dettagli sui personaggi che rendono il film decisamente più convincente. Nulla di nuovo all'orizzonte, ma il film ha in ogni caso almeno un grande merito: quello di riportare sulla retta via un attore ormai dato per perduto come Nicholas Cage. La sua regitazione svogliata iniziale è frutto di un calcolo che trova una sua perfetta giustificazione e man mano che il rapporto tra lui ed il ragazzo si colora di particolari ecco che Cage compie il miracolo e torna l'attore straordinario dei tempi di Sailor e Lula e di Moonstruck. Ne sentivamo davvero il bisogno dopo tanti filmacci di genere e mega-produzioni vuote e bolse a cui l'attore ha preso parte nell'ultimo ventennio.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati