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Il tunnel sotto il mondo

Regia di Luigi Cozzi vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Il tunnel sotto il mondo

di Marco Poggi
4 stelle

Il primo film di Luigi Cozzi, filmato quando aveva solo ventidue anni, si fregia della sceneggiatura di Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystère, ma sembra destinato solo a chi mastica ogni giorno pane e fantascienza, perché per gli altri spettatori risulta un prodotto sì psichedelico, ma anche poco commerciale.

Il primo film di Luigi Cozzi, filmato quando il regista milanese aveva solo ventidue anni, si fregia della sceneggiatura di Alfredo Castelli, il creatore del fumetto della Sergio Bonelli Editore "MARTIN MYSTERE" e della collaborazione grafica di Sergio Zaniboni, uno degli illustratori di "DIABOLIK", , ma sembra destinato solo a chi mastica ogni giorno pane e fantascienza, essendo ispirato ad un racconto americano degli anni'50 ma trasportato nell'Italia di fine anni'60, perché per gli altri spettatori potrebbe risultare un prodotto sì psichedelico, ma anche poco commerciale e poco interessante. Girata con pochi soldi e un gruppo d'amici attori, la pellicola vorrebbe essere, a detta di Cozzi, una satira contro la pubblicità moderna e un "THE TRUMAN SHOW" ante-litteram; peccato che qui la vera protagonista risulti la noia. Comunque, è da ammirare il coraggio del giovane regista, che, in fatto di film fantastici e fantascirentifici farà in seguito molto meglio (si pensi ai tre film "SCONTRI STELLARI OLTRE LA TERZA DIMENSIONE", del 1978, "HERCULES", del 1983 e "HERCULES II - LE AVVENTURE DELL'INCREDIBILE ERCOLE", del 1985. che, rispetto a questo, risultano pù divertenti e più...moderni), anche perché è comunque un modo per farsi conoscere ai più, prima del vero boom con Dario Argento. Da vedere più volte per capirlo a fondo, anche se sono d'accordo con chi dice che sarebbe stato meglio un cortometraggio, anziché questo mediometreaggio di oltre un'ora pieno di moralismi e voci fuori sincrono. Il film ancora non è ancora stato portato in Blue-Ray e in DVD, ma gira comunque in rete, con le immagini vissute prese dalla pellicola originale, come se fosse ancora quella pellicola sperimentale di quasi cinquant'ìanni fa.   

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