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Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles

Regia di Chantal Akerman vedi scheda film

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La recensione su Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles

di ethan
8 stelle

'Jeanne Dielman' - di cui si parla in questi giorni tra gli appassionati di cinema per essersi classificato al primo posto tra le preferenze dei critici invitati a stilare una graduatoria redatta con cadenza decennale dei loro 10 titoli preferiti dalla rivista specializzata 'Sight and Sound' - è la più importante opera della cineasta belga Chantal Ackerman: il film è un resoconto, in apparenza freddo e distaccato ma, col trascorrere dei minuti (la durata supera ampiamente le tre ore), sempre più partecipato, di tre giornate nell'ordinaria vita di una casalinga di Bruxelles, ritratta nella banalità delle sue attività quotidiane.

La donna si alza, prepara la colazione e la cena per il figlio adolescente che, durante i pasti assieme, è più attento alle sue letture che alle premure della donna, lava le stoviglie, pela le papate, prepara altre pietanze, accudisce per un po' il sempre piagnucolante bambino di una vicina e incontra uomini nella sua stanza, che poi riaccomoda con precisione maniacale, come per tutte le altre sue mansioni casalinghe.

'Jeanne Dielman' è girato quasi tutto in interni, tranne alcune brevi sequenze all'aria aperta, in cui vediamo la protagonista - una straordinaria, per la naturalezza con cui interpreta il ruolo, Delphine Seyrig - spostarsi per fare le classiche spese per la città, assolata e filmata con colori vivaci.

La scelta autoriale dell'autrice belga è molto rigorosa, con macchina da presa perennemente immobile e ad una certa distanza dal soggetto inquadrato, con ripresa simmetrica degli ambienti in cui si muove in modo quasi perpetuo la Jeanne del titolo, con montaggio interno delle scene, ossia con il minimo ricorso agli stacchi, sostituito appunto dal movimento dell'attrice, che entra ed esce continuamente dall'inquadratura ed un ricorso a dialoghi i più brevi e stringati possibili.

'Jean Dielman', titolo abbreviato solitamente usato, ad un primo impatto, grazie al susseguirsi modulato delle azioni, volutamente poco memorabili, appare solo un ritratto cronachistico, imperniato sull'esistenza di una casalinga come tante altre sparse per il mondo, ma la reiterazione sistematica e cadenzata delle azioni della donna fanno si che tale ripetitività, mostrata in modo così realistico e, a tratti parossistico, restituisca l'idea di una vita a dir poco triste, squallida ed alienante, che non può che sfociare, nel finale, in un gesto drammatico e disperato.

'Jeanne Dielman' - al contrario di tanti film odierni 'dalla parte delle donne', che scadono nel manicheo ed alcuni addirittura nella 'faziosità' di genere, riesce ad essere un resoconto sincero e persino commovente di una delle figure femminili più riuscite ed incisive che si ricordi sul grande schermo.

Voto: 8,5 (v.o.s.)

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