Regia di Renzo Martinelli vedi scheda film
È evidente che il cinema italiano sembra ormai capace, forse desideroso e malauguratamente destinato ad esplorare i fondali più profondi dell'indecenza. “11 settembre 1683” ne è esempio lampante. Un budget di 13 milioni di euro, parte d'essi fondi pubblici del nostro Paese (e parte fondi altrettanto pubblici polacchi), messo nelle incapaci mani del signor Renzo Martinelli. Il risultato è un copione (scritto da Valerio Massimo Manfredi insieme allo stesso regista) vergognosamente anti-islam, storicamente più falso di una banconota da due euro e di un livello intellettuale buono solo per cervelli formato micro e/o ben anestetizzati. E come se tutto ciò non bastasse, l'intera pellicola è realizzata a livelli tecnici da B-Movie, con scenografie e effetti speciali tanto ridicoli che farebbero tenerezza se non fosse per quei 13 milioni di euro di cui sopra che rendono invece tale inettitudine un insulto alla miseria. E non si può non citare l'inutile e continuato uso del rallenti: sembra di essere all'angolo della moviola de La Domenica Sportiva! Mi chiedo inoltre se uno come Lo Verso, con un passato da attore feticcio di Gianni Amelio, non provi vergogna per essersi ridotto a prostituirsi in lupanare cinematografico di tale monta. Da notare infine che gli unici -altrimenti inspiegabili- voti positivi al film sono stati dati in questo sito da due (da uno solo con due nomi, per essere precisi) utenti fantasma iscrittisi solo a tal proposito. Se così non fosse, “11 settembre 1683” vanterebbe una meritatissima media dell'1 netto!
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