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Uomini di parola

Regia di Fisher Stevens vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Uomini di parola

di alan smithee
6 stelle

"Domani è diventato oggi"
"Di solito succede....allora! mastichiamo la gomma o spacchiamo culi?"
"Io ho finito le gomme..." 
Filmino gracile ma piuttosto gradevole, nobilitato, come c'era da aspettarsi, da un terzetto di eccellenze recitative che promette bene e poi fa faville, riuscendo ognuna delle star coinvolte (Pacino/Walken/Arkin) ad impersonare il proprio improbabile decadente (nel senso anagrafico più che altro) personaggio con una naturalezza ed un "sottotono" da risultare come insieme nel contempo irresistibile, comico e nostalgico. Una tenerezza che questi personaggi, ex malavitosi di stampo mafioso, non certo galantuomini, riescono comunque a trasmettere grazie ad una coinvolgente inadadeguatezza della loro persona, del proprio carattere, rispetto alla vita che ormai intanto è corsa troppo in fretta perché loro (uno in carcere, l'altro nell'ospizio e l'ultimo sepolto in casa a dipingere tramonti) potessero non tanto tenergli testa, ma quantomeno riuscire a tenerne il passo a debita ma non chilometrica distanza.
Nel giorno dell'uscita dal carcere di Val dopo 28 anni di detenzione senza aver spifferato un nome, Doc va a prenderlo perché è il suo più caro amico, ma anche perché il boss dei boss gli ha ordinato di eliminarlo in quanto responsabile della morte del suo figlio primogenito proprio nell'operazione in cui Val finì arrestato. Un compito duro per Doc, figuriamoci quando a Val viene in mente di coinvolgere nelle loro scorribande pure il vecchio Hirsch, pilota della banda, solo apparentemente rincoglionito e ora ricoverato presso una struttura per anziani.
Insieme i tre trascorreranno una notte all'insegna di una ritrovata tarda vitalità, che tornerà ad abitare in loro insieme alla meravigliata e stupefatta consapevolezza di come il tempo sia trascorso veloce e di come tante cose siano radicalmente cambiate (anche solo accendere il motore dell'auto sportiva rubata, reso possibile premendo semplicemente un bottone anziché usando la chiave, o far fronte ad un naturale indebolimento sessuale con una semplice pillolina rinvigorente e miracolosa).  
"Hey Val, è come ai vecchi tempi vero?!!" chiede Hirsch a Val.
"No è meglio, perché questa volta tutto ciò che facciamo possiamo apprezzarlo".
Ecco che la notte delle scorribande sarà anche l'occasione per maturare la consapevolezza del valore eterno e prodigioso dell'amicizia, che non accetta tradimenti né colpi bassi, né tantomeno segreti; tanto che Doc rivelerà presto a Val i suoi propositi non voluti, ma a cui è costretto a far fronte per non compromettere l'unica cosa buona che gli rimane, la bella nipote barista.
Pacino/Walken/Arkin sono il motore trainante e per nulla arrugginito di un film carino diretto con un certo brio e una non scontata grazia dall'attore Fisher Stevens. Al riuscito mix di attempati maschietti si uniscono poi con ottimi risultati una bionda valchiria folle ed ironica chiamata Lucy Punch, nel ruolo della bizzarra tenutaria della casa di tolleranza, dapprima distratta e quasi asettica, poi decisamente più motivata in seguito ai numeri magici dell'insospettabile Hirsch; oltre alla giustamente "incazzata" Vanessa Ferlito (ha le sue buone ragioni in effetti), donna d'azione che tuttavia, come si vedrà, dichiarerà di apprezzare il balletto "ed in particolare lo Schiaccianoci", per buona pace (dei sensi) dei soliti maschiacci prepotenti, puniti con una vendetta che profuma di contrappasso.

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