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Our Paradise

Regia di Gaël Morel vedi scheda film

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La recensione su Our Paradise

di alan smithee
6 stelle

L'età che avanza e lo smalto di una bellezza e perfezione che hanno garantito fino a poco prima guadagni facili, pur accettando compromessi e condizioni capestro, che sfumano e ti lasciano come una scelta di rimpiazzo, quando la merce migliore è impegnata altrove. Questa e' la sgradevole ed umiliante sensazione che da un po' di tempo prova Vassili, marchetta di pregio e, fino a non molto tempo prima, molto richiesta da oltre un decennio operante nella capitale francese. Ora pur bello, ma un po' bolso ed invecchiato dopo una vita di eccessi, pur se appena sopra i trenta, l'uomo si vede spesso rifiutato o sostituito da giovani ventenni scolpiti e perfetti come statue. Per questo motivo matura un istinto criminale violento e sadico che lo spinge ad eliminare, uno dopo l'altro e con metodi sempre più cruenti, i clienti che lo trattano con sufficienza o peggio cominciano a sostituirlo con nuove prede. L'incontro con una di queste nuove leve, il misterioso Angelo, trovato privo di sensi nei pressi del Bois de Boulogne, noto luogo di commerci di carne e sesso, accende tuttavia in Vassili la fiamma di un amore che sembra disinteressato, sincero e corrisposto, anche quando il ragazzo accetta di lavorare per conto del suo amico più maturo, talvolta in coppia e altre volte singolarmente. Braccato da una vittima che evidentemente è riuscita a sopravvivere ad un efferato attacco di Vassili, quest'ultimo è costretto a lasciare Parigi col suo giovane biondo amante, recandosi prima a Lione da una sua vecchia fiamma, una assistente di un mago che vive con l'anziana madre ed un figlio sui 7/8 anni, e poi nel paradiso innevato dove vive, tra agi e lussi di uno chalet immerso in un parco lussureggiante, un ex amante degli esordi marchettari di Vassili. Un paradiso dunque, il "loro paradiso", che li farà sognare, ma anche ripiombare nel baratro e ancora più giù rispetto a dove sono partiti. Gael Morel dirige un altro film sanguigno e sessuale, concitato e ripreso piuttosto bene, grazie anche ad inquadrature che denudano i protagonisti, elevando la bellezza del giovane Angelo a livelli di sublimazione che contrastano efficacemente con le carni flaccide dei compassati  ed arditi clienti sadici e sporcaccioni che gli forniscono da vivere. Ma anche un film vittima di una sceneggiatura che talvolta appare disomogenenea e prolissa, anche quando procede coraggiosa a raccontarci una deriva che, anziché raggiungerlo, fugge sempre più nel baratro rispetto a quel paradiso che rimane un bel sogno o un vano spiraglio impossibile da far proprio in via definitiva.

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