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Rock of Ages

Regia di Adam Shankman vedi scheda film

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La recensione su Rock of Ages

di supadany
5 stelle

Da un film che nel titolo inserisce la parola “rock", e che peraltro riprende uno stile ed una determinata situazione, mi sarei aspettato un maggiore coraggio e soprattutto uno spirito sinceramente più anarchico che invece è solo richiamato dai pavoneggiamenti da star e difficolotosamente declinato in altri modi.

Il Bourbon Room è uno dei locali rock più in voga nella Los Angeles del 1987 e come tale è osteggiato come la peste dai perbenisti (spesso con la memoria corta).

Qui si conoscono una giovane (Julianne Hough) appena arrivata in città ed un barista (Diego Boneta) con velleità da rock star, mentre il locale è all’ultima chance per motivi economici, visti i nemici facoltosi pronti ad eliminarlo alla prima occasione utile, e l’ultima speranza è rappresentata dalla star inaffidabile Stacee Jaxx (Tom Cruise).

 

 

Forse il problema è che mi aspettavo un film diverso, per così dire più rock e meno mielenso, ma anche preso senza questo distinguo rimane un prodotto tutt’altro che esaltante.

Sullo sfondo, e purtroppo non solo lì, la storiella d’amore giovanile che più classica non si può, e gestita senza nemmeno un tocco di fantasia (sono le solite incomprensioni a farla da padrone), di fronte un panorama musicale per me non inebriante ed in­serti musical che troppo spesso servono ad incastonare momenti dimenticabili (infatti spesso arrivano sempre a sugellare gli affetti).

Tutto ciò è un peccato capitale, perché il film avrebbe le sue carte da giocarsi, su tutto un cast ben assortito che piazza gli interpreti più noti nei ruoli a loro più indicati.

Così (un brillante) Tom Cruise non fatica a passare per la star fuori controllo, Paul Giamatti ha la statura del manager “zero scrupoli”, Alec Baldwin ha l’espressione dell’uomo che il meglio ce l’ha ormai alle spalle da tempo (come il rock stesso) e Catherine Zeta Jones sa essere falsamente malvagia.

Per il resto non mancano alcune situazioni simpatiche (la cattivissima scimmia e la giornalista interpretata da Malin Akerman ci mettono del loro), ma il film non riesce mai a decollare, alimentato dalla star inaffidabile e subito limitato dai soliti luoghi comuni.

Ed il finale iper buonista dove tutto finisce al posto giusto (finamai la star si redime, sigh!) è il tassello che fa pendere la bussola, fin lì comunque incerta, dalla parte sbagliata.

In sintesi “Rock of ages” rimane un film sprecato (e del quale non si ricorderà nessuno nel tempo) dal quale mi sarei aspettato molta più vitalità ed un approccio assai meno patinato.

Detto questo non sarebbe nemmeno da buttare, ma le premesse nella vita contano e qui sono state sprecate.

Depotenziato.   

 

Adam Shankman

Qualche bel guizzo non se lo fa mancare, purtroppo a dominare è soprattutto uno sguardo fin troppo languido che porta ad una patina spesso difficile da digerire.

Troppo corretto ed attento a non uscire dal binario prefissato da un'operazione decisamente più furba che sentita. 

Diego Boneta

Piuttosto semplice, volto un pò troppo candido, ovviamente poi patisce soprattutto la parte nella quale finisce dal rock alla "boy band" di turno.

Non proprio una grandissima scelta del casting.

Julianne Hough

Molto carina e genuina, per il resto vale quanto detto per Diego Boneta, tranne che lei paga pegno con in­serti musical da storia romantica che non convincono più di tanto.

Comunque sufficiente.

Russell Brand

Un attimo più controllato del solito, ma non lascia comunque tracce importanti di se.

Così così.

Tom Cruise

Perfettamente a suo agio nella parte della rock star viziata e fuori controllo, sono i suoi i momenti che "svegliano" dal torpore l'atmosfera del film ... finale a parte che è accondiscendente come pochi altri.

Più che discreto.

Catherine Zeta-Jones

Bella grintosa ed abile nel rappresentare un personaggio dai due volti.

Più che sufficiente.

Alec Baldwin

Ha il volto adeguato al caso.

Per il resto si muove in maniera leggera e simpatica.

Niente di eccezionale, però risulta piacevole.

Più che sufficiente.

Mary J. Blige

Corretta e poco altro.

Paul Giamatti

Se alcune scelte del casting sono state infelici, non si può dire la stessa cosa di lui.

Certo il film non gli permette di graffiare come avrebbe potuto, ma l'espressività ed i modi che intraprende sono comunque un aiuto.

Discreto.

Malin Akerman

Diciamo che un paio di scene alle quali partecipa sono tra le più disinvolte e riuscite del film.

All'altezza.

Bryan Cranston

Presenza senza particolare lustro.

Purtroppo non viene sfruttato a dovere.

Sufficiente.

Will Forte

Sufficiente.

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