Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Non solo lento e triste, che di film lenti e tristi ne ho visti e apprezzati parecchi, quello che mi ha disturbato di questo film è stata la volontà morbosa e quasi pornografica di mostrare senza filtri e senza mediazione artistica la discesa verso l'inferno di una persona ricca, colta e interessante fino allo stato vegetale della stessa e all'imbruttimento di chi le sta vicino.
Non ho trovato nel film, ma sicuramente è un limite mio, una chiave di lettura, una "morale", un significato.
Io ho solo recepito la volontà di sbattere in faccia allo spettatore la sofferenza, la noia, la pena, la tristezza senza speranza. Il tutto, ripeto, in un modo che ho trovato morboso in quanto volutamente ed eccessivamente compiaciuto.
Non è secondario, nella sensazione di fastidio provata durante la visione, il fatto che la trama racconti di una coppia decisamente ricca, che può disporre di cure domiciliari e può decidere dove e come curare il malato: un privilegio che la maggioranza degli umani non si può permettere.
OK, lo so: questa pellicola ha vinto palma d'oro, golden globe, oscar e chissà cos'altro, permettetemi però di confermare il mio giudizio totalmente negativo.
Salvo solo l'interpretazione dei bravissimi attori protagonisti, soprattutto Trintignant davvero superlativo.
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