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HH, Hitler à Hollywood

Regia di Frédéric Sojcher vedi scheda film

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La recensione su HH, Hitler à Hollywood

di mm40
4 stelle

Mentre sta intervistando l’ottuagenaria Micheline Presle per un documentario sulla sua vita, la regista Maria de Medeiros scopre che l’attrice ha preso parte a due film in apparenza inediti fra il 1939 e il 1940: Io non ti amo e, soprattutto, l’interessantissimo Hitler a Hollywood. Comincia così una caccia spietata in giro per tutta l’Europa a qualsiasi informazione su quest’ultimo titolo.

Questa è la terza regia in lungometraggio per Frederic Sojcher, regista belga che dimostra una spiccata vena ironica mettendo in piedi questo omaggio al cinema sotto forma di falso documentario o, più propriamente, di mockumentary. Hitler a Hollywood è infatti in tutto e per tutto un film a soggetto (di Renaud Andris e Lionel Samain, trasformato in sceneggiatura da Sojcher e Catherine Rihoit), che si finge però documentario a opera di Maria de Medeiros, ottima protagonista, sulle tracce di un’opera cinematografica perduta da settant’anni; in giro per tutta l’Europa la Medeiros incontra attori, produttori, direttori della fotografia (o i loro figli) che sono stati sul set di quell’introvabile Hitler a Hollywood, fino a venire a conoscenza di un’asta parigina nella quale la pellicola sarà venduta, e a parteciparvi solo per vedersi sconfitta dall’offerta di qualche danaroso anonimo. La trama è grosso modo questa, anche se un bel po’ annacquata; qualche gag di troppo e qualche scenetta dispersiva distolgono talvolta l’attenzione dello spettatore, infatti, su quello che dovrebbe essere il filo logico della storia. Ma la partecipazione di tanti volti noti del cinema nobilita il film, a partire da Micheline Presle e dalla Medeiros, per arrivare a Michael Lonsdale, Volker Schlondorff e, sui titoli di coda, Wim Wenders, Emir Kusturica e Theodoros Angelopoulos. A chiudere in gloria, dopo i titoli di coda, ecco il cameo del Maestro Manoel de Oliveira (all’epoca 102 anni e ancora in fervida attività), a cui il film viene quindi dedicato. Interessante l’idea di partenza, ma gli sviluppi non confermano tale guizzo curioso: Hitler a Hollywood si può ricordare quantomeno per le partecipazioni illustri nel cast – ma solo per quello. 4/10.

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