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Sleeping Beauty

Regia di Julia Leigh vedi scheda film

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La recensione su Sleeping Beauty

di alan smithee
6 stelle

Una graziosa studentessa si industria da tempo con diversi lavoretti occasionali per potersi mantenere negli studi universitari. Un giorno si imbatte in un annuncio bizzarro ma nel contempo interessante, vista la notevole ricompensa prevista. Dovra’ recarsi in orari stabiliti presso una elegante villa patrizia gestita da una elegantissima donna bionda che le procurera’ degli incontri con uomini di rango. Fin qui nulla di nuovo, ma la particolarita’ e’ che la ragazza, sfruttando le sue forme angeliche e celestiali, verra’ addormentata con sostanze chimiche e fatta giacere in un letto di una grande stanza, ove appaghera' da dormiente i desideri e i capricci libidinosi di anziani clienti facoltosi che la gran dama le procurera’. Condizione tassativa da parte dei maturi paganti e’ che la giovane potra’ essere toccata , sollevata, annusata, ma tassativamente non penetrata ne’ sporcata.
La ricompensa e’ cosi’ interessante che la giovane non riesce a non accettare la proposta; gli incontri iniziano, lei dorme, si risveglia intontita senza nulla ricordare; intanto lo spettatore assiste come un voyeur incalito agli incontri sessuali (se di sesso si puo' parlare), tutti con ricchi attempati signori sulla strada dell'impotenza, ma ancora piu’ o meno sporcaccioni e sopratuttutto desiderosi di assaporare il gusto perduto della gioventu' e della perfezione.
Un corpo che trasuda purezza, gioventu’, freschezza, proprio al  contrario dei loro. Le cose si complicano quando la ragazza comincia a provare una forte curiosita’ ad assistere cosciente a quelle sedute che fino a quel momento la vedono presenza passiva e totalmente incosciente, e quando la giovane si fara’ venire a prendere per una nuova seduta, imbottita di pasticche in seguito ad un festino degenerato, sara’ la volta che la scaltra manager temera’ di aver perso la sua piu’  lucrosa  e preziosa fonte di guadagno, e la volta che una micro-cinepresa inserita di nascosto dalla giovane potra' documentare finalmente tutto il mistero di quegli incontri.
Il film, particolare e dai toni un po' malsani, in se’ non e’ gran cosa, e la vicenda scorre un po’ inerme senza colpi d’ala che ne rendano preziosa la visione; tuttavia l’immagine immacolata e quasi sacra della dormiente, scrutata e analizzata con distacco curioso in un quadro raffinato e nello stesso tempo voyeurista, rende almeno in parte interessante la piccola opera, illuminata dalla presenza celestiale e pura di una fresca Emily Browning che ricorda un po’ (ma da distante) la placida dormiente Angelica di uno degli ultimi capolavori del maestro portoghese Manoel De Oliveira. Poi ci sono tematiche inquietanti come la flebile distanza tra la vita e la morte, l'enorme differenza tra corpi vecchi e consunti e la bellezza di una gioventu' che pare finta tanto e' bella e apparentemente pura. Ma sono temi che rimangono come attaccati al pettine e non mostrati nel loro piu' naturale svolgimento narrativo. Comunque un'opera prima australiana di un'autrice che speriamo possa farsi rivedere in altre occasioni e che merita senz'altro la visione.

 

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