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The Bandit Trail

Regia di Edward Killy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Bandit Trail

di Neve Che Vola
10 stelle

Tra il 1938 e il 1952 Tim Holt fu protagonista di una serie di western a basso costo e durata prodotti dalla RKO, la maggior parte dei quali è rimasta inedita in Italia fino a pochi anni fa (salvo qualche retrospettiva, se mai ci fosse stata, a me sconosciuta, ma probabilmente avvenuta in qualche cineclub e non alla tv), quando la tv satellitare Cine Classics ne trasmise praticamente l'integrale in lingua originale coi sottotitoli.
La brevità (più o meno un'ora di film) e la scarsità di mezzi non ha permesso di sviluppare appieno le possibilità di ciascun soggetto, ma non ha neppure impedito di dar vita ad alcuni gioiellini di ritmo e tensione.

Questo The Bandit Trail si apre con uno scontro a fuoco tra lo sceriffo costretto dalla legge a fare gli interessi di una banca disonesta e profittatrice (tema ricorrente nei western con Holt), e Red Haggerty, il fratello dell'allevatore pacifista Tom. Proprio nel tentativo di porre fine allo scontro, viene colpito a morte l'incolpevole Tom, che poco prima di spirare chiede a Red di non tentare la “via del bandito”.
Red annuncia al nipote Steve della scomparsa del padre, ma questi dimostra grande maturità nel rassegnarsi al fatto che sia stato un incidente, e si oppone perfino alla voglia di vendetta dello zio:
 
Se è stato un incidente, allora non possiamo farci niente
 
Due psicologie – oltre a quella dello sceriffo conscio di non operare necessariamente per la giustizia solo perchè ha la legge dalla sua - definiti con poche pennellate come richiesto dal budget.
Red convince Steve che almeno il denaro della banca spetti loro di diritto, e quindi se ne impossessano con una rapina.
Depositato il denaro nella cittadina di Remington, con l'intenzione di svaligiarla sotto la protezione dell'alibi di essere stati loro stessi derubati, preparano un piano accurato.
Proprio mentre deposita i soldi, Steve conosce Ellen, la figlia del banchiere, e se ne innamora. Fa buona impressione sui due, e viene invitato ad una festa.
Dopo aver avvertito gli altri che non si sarebbe dovuto sparare per nessun motivo, si apprestano al colpo progettato all'apertura della banca. Ma altri fuorilegge hanno avuta la stessa idea, per cui si uniscono allo sceriffo e lo aiutano a recuperare la “doppia” refurtiva. Lo sceriffo muore, ma a Steve, curato ed ospitato da Ellen e ormai stimato da tutti, viene proposta la carica di sceriffo che gli verrebbe bene per preparare con calma un colpo successivo.
Red rimane accampato fuori dal paese in attesa di notizie, ma Steve cambia idea e riporta i soldi rubati alla banca della loro città, sperando nella clemenza dello sceriffo. Questi gli da credito, ma lo aspetterà per il processo, forte del fatto che la stima acquisita come sceriffo di Remington influenzerà positivamente la giuria.
Tornato a Remington, si ritrova davanti un furioso Red, che lo schiaffeggia davanti a tutti. Il disonesto gestore del saloon, in precedenza messo in riga dal giovane, scorge in Red l'uomo giusto per opporsi allo sceriffo, e lo assolda.
Quando stanno per tendergli un agguato mortale, Red torna sui suoi passi ed aiuta il nipote.
 
The Bandit Trail contiene due scene alle quali non è forse esagerato attribuire la paternità di altrettante famose sequenze di Cielo giallo (1948) di William Wellman e Sfida nell'alta Sierra (1962) di Sam Peckinpah (tra le scene a me note, ce ne saranno altre di simili che non ho viste). 

Nel film di Wellman la sparatoria nel saloon
SPOILERS di Cielo giallo infino al segno * * *
viene risolta facendo sentire gli spari e vedere dei lampi allo spettatore che rimane fuori dal locale. Nel film in esame, Tim Holt e lo sceriffo affrontano dei banditi allo stesso modo, e solo dopo veniamo a conoscenza dell'esito dello scontro.
* * *

In Ride the High Country
SPOILERS di Sfida nell'alta Sierra infino al segno * * *
Scott e McCrea affrontano i banditi a viso aperto in una epica sfida quasi ai limiti del credibile ma di enorme efficacia visiva ed emotiva, che si conclude con l'eliminazione dei banditi ed il ferimento dell'anziano sceriffo che vuole essere lasciato a morire da solo. Assolutamente simile è la scena in cui lo zio fuorilegge, passato dalla parte dei banditi, chiede di poter parlare con il giovane nipote prima che i fuochi vengano iniziati, lo scongiura di lasciar perdere ma questi è irremovibile. Fa prevalere le ragioni dei legami di sangue ed aiuta Steve, fianco a fianco all'aperto. I banditi vengono sgominati ma rimane ferito. Prima di morire tra le sue braccia – chiudendo il cerchio che era iniziato con la morte del patriarca tra le braccia del fratello - sussurra ad Holt
“Nessuno è mai riuscito a sopraffare un Haggerty, nemmeno un altro Haggerty”
* * *
 
Una scena ai limiti del credibile, due persone che avanzano allo scoperto in quel modo difficilmente non vengono colpiti, ma il tutto è stilizzato benissimo, l'incedere di quei passi è sostenuto, emotivamente, dalla tensione che si era accumulata grazie al suspense “ma lo zio veramente si è dimenticato dell'antico legame?” La posizione dello zio inoltre è resa credibile dalla buona performance dell'attore, e non bisogna dimenticarsi che, in precedenza, aveva schiaffeggiato Holt, che non aveva reagito, pubblicamente e in maniera tale da far pensare davvero ad una rottura definitiva.
Gli intermezzi comici, forniti dal solito Lee “Lasses” White nel ruolo del vecchietto del West Whooper (in altre pellicole spesso ai limiti del fastidioso), forniscono un efficace contraltare al dramma, seppur di gusto piuttosto datato.

Considerato l'anno, la durata e il budget, ed alcune inevitabili ingenuità, il film mantiene un livello di coerenza emotiva esemplare, al punto da farmelo definire piccolo capolavoro del western di quel genere degli anni '40.



Sull'interpretazione di Tim Holt
A mio parere avrebbe meritato miglior fortuna, non dimentichiamo che è stato un superbo interprete/comprimario di capolavori quali L'oroglio degli AmbersonSfida infernale, Il tesoro della Sierra Madre.

Sulla colonna sonora
Tesa ed efficace.

Sulla colonna sonora

Tesa ed efficace.

Su Tim Holt

A mio parere avrebbe meritato miglior fortuna, non dimentichiamo che è stato un superbo interprete/comprimario di capolavori quali L'oroglio degli Amberson, Sfida infernale, Il tesoro della Sierra Madre.

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