Regia di Giorgia Cecere vedi scheda film
Salento, anni 50. Nena, giovane maestra fidanzata con un ragazzo dell’aristocrazia locale, riceve il primo incarico di insegnante in una comunità rurale del brindisino. La distanza pare incolmabile, soprattutto per chi è innamorata, e in più ci sono le preoccupazioni della madre, le resistenze dell’ambiente. Nena parte, la lontananza scombussola la storia d’amore mentre nel paese i suoi metodi educativi sono messi in discussione. Opera d’esordio di Giorgia Cecere, che sceneggia con Li Xiang-Yang e Pierpaolo Pirone (insieme avevano già scritto Il miracolo di Winspeare), Il primo incarico è un film insolito e sorprendente. Il viaggio in una sorta di Far West dei sentimenti di una giovane donna poco propensa a sottostare alle regole che dal contesto arcaico contadino a quello alto borghese sono sempre declinate al maschile. L’asciuttezza di Isabella Ragonese è già una dichiarazione estetica, in un film scarnificato dove lo sguardo segue la matericità degli ambienti, delle cose, delle facce, e dove persino le parole sembrano di roccia o tufo. Ci siamo chiesti se non sarebbe stato necessario un pizzico di passione in più nei risvolti mélo, ma a una seconda visione risulta evidente come a trattenersi siano soltanto i corpi e le esteriorità, non i cuori, decisamente in tumulto. Da non perdere.
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