Regia di Giorgia Cecere vedi scheda film
Opera prima di Giorgia Cecere, che in passato era stata collaboratrice di Gianni Amelio e sceneggiatrice per Edoardo Winspeare. La trama ci parla delle prime esperienze lavorative di una giovane maestra nel Salento degli anni 50, unite ad un'insolita educazione sentimentale, in cui la donna sposerà un uomo che non ama, per ripicca, dopo essere stata "scaricata" da quello di cui era realmente innamorata, ma nel finale non mancherà qualche sorpresa... Interessante il punto di vista femminile sulla storia, che ricorda parzialmente "Del peduto amore" di Michele Placido, buona l'interpretazione di Isabella Ragonese che ormai ha acquistato una precisa identità di interprete, spesso affascinanti le immagini nella composizione figurativa, piuttosto raffinata e per niente oleografica... però a livello narrativo il film risulta un pò discontinuo, parte bene, poi a tratti sembra un pò troppo freddo e distaccato, come se la regista si concentrasse soprattutto sulla resa visiva in parte trascurando l'impatto emotivo... e bisogna aggiungere che alcuni dei personaggi minori sono piuttosto sfocati e affidati ad interpreti non professionisti che non si distinguono per bravura e che risultano un pò abbandonati a se stessi. Nel complesso, però, questo esordio finanziato da Rai cinema ha un suo perchè, può risultare una testimonianza inedita sul nostro passato visto da un'ottica femminile, si segnala per l'attenzione ai dettagli all'interno di un linguaggio minimalista non così frequente nel cinema italiano di oggi. Da segnalare la presenza di uno sceneggiatore cinese e di una costumista giapponese: non male per una storia italiana al cento per cento.
voto 6/10
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