Espandi menu
cerca
Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen

Regia di Andrew Lau vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Immorale

Immorale

Iscritto dal 10 agosto 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 122
  • Post 39
  • Recensioni 399
  • Playlist 20
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Legend of the Fist: The Return of Chen Zhen

di Immorale
4 stelle

Shangai, inizi del secolo scorso. La tensione tra i cinesi e gli occupanti giapponesi è alle stelle. Chen Zen, di ritorno dai campi di battaglia della prima guerra mondiale, si mette al servizio della resistenza cinese per scacciare gli invasori.



Per sgombrare subito il campo dagli equivoci bisogna dire che questo lavoro di Lau non rientra nel genere wuxiapian ma è, a tutti gli effetti, un film di supereroi. Le acrobazie e la perizia nelle arti marziali del protagonista mascherato, infatti, lo fanno assomigliare più ad un misto tra Batman e Kato piuttosto che a Bruce Lee o Jet Li. Con un’iperbolicità dei molti combattimenti talmente alta da sconfinare spesso, per accumulo, nel ridicolo involontario (la lunga sequenza iniziale nei campi di battaglia francesi, per esempio) e vanificando le (poche) buone idee presenti; perché, a mio avviso, una buona coreografia marziale dev’essere alla base di questo tipo di pellicole, quasi tutte con una trama abbastanza lineare e risaputa ma che, se ben sorretta dalla fase action, può divertire parecchio. I limiti del regista vengono invece fuori a più riprese, sia nella roboante patinatura di fondo dell’operazione che nell’accozzaglia di generi inseriti: dal già citato superomismo da fumetto fino alla spy story con atmosfere alla Casablanca (citazione palese nel nome del locale gestito dall’amico di Chen, Liu Yutuan, interpretato da uno svogliato Anthony Wong). Dispiace, poi, vedere un Donnie Yen super muscoloso fornire un’interpretazione mediocre e goffa (quasi quanto i baffetti che spesso sfoggia), per me che l’avevo cristallizzato negli ieratici panni dell’Ip man cinematografico. Fastidiosa anche la onnipresente demonizzazione dei giapponesi i quali, storicamente, avranno commesso sicuramente parecchie nefandezze ma che vengono dipinti con una diabolicità e ferocia più che luciferina (a fronte di una discreta caratterizzazione dell’antagonista, lo spietato Colonnello Chikaraishi). Al termine della visione, in conclusione, rimane ben poco, se non la certezza di un’occasione ampiamente sprecata.

Sulla trama

Confusa.

Sulla colonna sonora

Nobile.

Su Andrew Lau

Mediocre.

Su Donnie Yen

Tronfio.

Su Shu Qi

Graziosa.

Su Anthony Wong Chau-Sang

Sottoutilizzato.

Su Jiajia Chen

Fumatrice.

Su Bo Huang

Simpatico.

Su Ryu Kohata

Spietato.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati