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Wristcutters - Una storia d'amore

Regia di Goran Dukic vedi scheda film

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La recensione su Wristcutters - Una storia d'amore

di alfatocoferolo
8 stelle

Film assolutamente da vedere. Originale l'idea di creare un mondo parallelo, una sorta di limbo, dedicato solo ai suicidi. Un mondo del tutto identico al nostro ma con delle regole, come quella di non ridere, che lo rendono ancor più grigio e triste. Eppure c'è una contraddizione di fondo che il regista lascia aperta perché sebbene non si possa essere felici, si può amare. La storia si sviluppa in maniera del tutto imprevedibile, con un viaggio alla cieca, alla ricerca di una donna (quella per cui il protagonista si è tolto la vita) e di personaggi non meglio identificati che come "quelli che comandano" ed in questo contesto è possibile ammirare strani fenomeni e scenari surreali quando non grotteschi. Una strana automobile dentro cui c'è un buco nero attraverso il quale si perde un po' di tutto, giustappunto sotto il sedile come avviene nella realtà, e lì finirà anche il protagonista ad un certo punto ripercorrendo per certi versi il viaggio dentro la tazza del water di Trainspotting. Avvengono piccoli ed inutili miracoli all'interno di un camping di personaggi strani e persino inquietanti, prodigi che non servono a nulla e non sono frutto di decisione ma di casualità e per questo assumono un ruolo curioso; se ne accorge il protagonista che è l'unico a non riuscire a farne, perché è l'unico che ci prova. Una filosofia che ha tanti paralleli nel mondo più concreto di ogni giorno e nella ricerca di risposte che da sempre contraddistingue l'umanità e che, pertanto, insieme ad altri spunti, offre appiglio per qualche riflessione extra. Il film ha una sola pecca nel ritmo non sempre incalzante ma gli attori sono convincenti e i loro volti nuovi, la storia riesce a mantere una sua coerenza nonostante i tanti espedienti surreali e, dulcis in fundo, si avvale di una colonna sonora assolutamente straordinaria. Non a caso l'esordio viene lasciato alla calda e splendida voce di Tom Waits, per poi continuare con Joy Division e Christian Death (entrambi gruppi nei quali un membro si suicidò) e, soprattutto, le musiche dei Gogol Bordello che costituiscono l'ossatura del tutto e sui quali c'è poco da poter obiettare. Il suicidio e la morte sono i temi dominanti di questa musica ma questo avviene con poesia mai con autocompassione. Voto: 8,5.

Sulla colonna sonora

Semplicemente meravigliosa.

Su Goran Dukic

Ottimo esordio.

Su Shea Whigham

E' il personaggio decisamente più simpatico e solo su di lui pesa il compito di stemperare un'atmosfera altrimenti troppo grigia. Vi riesce discretamente.

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