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L'albero

Regia di Julie Bertuccelli vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'albero

di alan smithee
8 stelle

Dopo il delicato e ironico buon esordio di “Da quando Otar e’ partito” del 2003, torna con l’opera seconda la brava Julie Bertuccelli, cambiando completamente registro e stile, nonche’ ambientazione.

“L’albero” e’ un melodramma moderno molto interessante e intenso, ambientato in una maestosa Australia ancora in balia di una natura padrona, abitata da indomiti coloni in case prefabbricate e sospese da terra con pilastri di fortuna e pallets, che nulla possono alla furia degli elementi.

La morte improvvisa di un bel giovane padre e marito, getta nello smarrimento la dinamica moglie (una nervosa e sempre convincente Charlotte Gainsbourg) e ancor piu’ la bionda splendida figlioletta decenne, che ha assistito alla tragica e subitanea scomparsa del padre, deceduto proprio alla base del secolare gigantesco albero che domina la proprieta’.

Poco tempo dopo la bimba si convince che lo spirito del proprio amato genitore e’ racchiuso in quel maestoso vegetale che sovrasta la loro squinternata abitazione, e presto questa sua bizzarra teoria riesce a portare dalla sua anche la madre.

Sono in agguato intanto: un nuovo amore per la donna, il risentimento della figlia per un lutto a suo giudizio non consumato adeguatamente dal resto della famiglia, lo spirito di adattamento degli altri tre giovani figli maschi, che cercano di andare avanti industriandosi come possono, e pure i vicini ostili che insistono perche’ l’albero venga abbattuto in considerazione dei danni arrecati alle case limitrofe.

Ma  poi la natura fa sempre inesorabilmente il suo corso, e l’albero decide in proprio quando e’ il momento di uscire dalla vita della “sua famiglia”.


Diretto efficacemente, ben recitato anche da uno stuolo di bambini/ragazzi finalmente credibili e non piu' simil scimmiette ammaestrate da zecchino d’oro, L’albero e’ un’opera intensa e a tratti commovente nel suo procedere sicuro senza piagnistei o facili patetismi.

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