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Teste rasate

Regia di Claudio Fragasso vedi scheda film

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La recensione su Teste rasate

di Donapinto
3 stelle

Tra gli ultimi rappresentanti del cinema trash nostrano, Claudio Fragasso abbandona definitivamente zombi antropofagi e folletti vegani per un inaspettato salto di qualità: il cinema a sfondo sociale e civile. Questo TESTE RASATE esce due anni dopo il collasso del socialismo reale nei paesi d'oltre cortina, e che ha visto contro ogni previsione la nascita di movimenti neonazisti, ma non solo in quei paesi precedentemente governati dal "cancro" (pseudo)comunista, ma anche nelle affermatissime socialdemocrazie scandinave e naturalmente nel nostro paese. Fragasso analizza il fenomeno che sembra prediligere le periferie delle grandi città (in questo caso Roma), dove giovani disadattati vengono reclutati nelle file di questi picchiatori che si definiscono i diretti eredi delle camicie brune. E' il caso del protagonista Marco (Gianmarco tognazzi), un giovane senza ideali e voglia di lavorare, che resta affascinato e plagiato da questi super uomini che hanno come unica ragione di vita la violenza. Le intenzioni di Fragasso sono assolutamente sincere e in buona fede. Purtroppo TESTE RASATE, non solo risente di un bassissimo budget (sarebbe il meno se ci fosse un regista competente), ma e' confezionato con uno stile rozzissimo e a dir poco grossolano, con situazioni ridicolissime (l'amplesso fra il protagonista e la bella Fabienne Guyene, degno di un filmetto porno di infimo livello), violenza fine a se stessa e pessime interpretazioni, dove si salvano il gioielliere ebreo interpretato da Flavio Bucci (notevole quando quest'ultimo spiega al protagonista come ha fatto a salvarsi dai lager nazisti) e lo sguardo torvo di Giulio Base nel ruolo del leader neonazista. Pellicola che inoltre rischia di diventare ambigua nel messaggio anti-nazista che vuol comunicare, correndo il rischio di essere frainteso da alcuni, proprio come fanno i due ragazzini nel finale del film che restano affascinati da questi giovanotti vestiti di nero, con le teste rasate e che si prodigano in saluti romani.

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