Espandi menu
cerca
Il tempo che ci rimane

Regia di Elia Suleiman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Rtyxhkg

Rtyxhkg

Iscritto dal 17 dicembre 2018 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 7
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il tempo che ci rimane

di Rtyxhkg
7 stelle

Interessante film surreale/socio-politico/esistenziale. Che ripercorre tutta la vita del protagonista dalla forza ribelle della giovinezza, alla stabilità della mezza età, fino allo spaesamento di essere vecchi e ritrovarsi in un mondo a cui ormai non si appartiene più. L'ho apprezzato molto anche sotto l'aspetto visivo e di regia.

Interessante film surreale/socio-politico/esistenziale. Peccato vedendolo dall'Italia, e conoscendo sommariamente i fatti, non poter cogliere appieno tutti i riferimenti e il contesto, ne poter capire quanto quello che viene narrato sia esagerato o rispecchi la realtà. Personalmente ho apprezzato ancora più l'aspetto esistenziale e nostalgico, che poi credo sia la cifra centrale del film (come farebbe supporre anche il titolo "Il tempo che ci rimane"), al di là del tema sociale e politico.
La narrazione ripercorre le vicende dell'intera vita del protagonista, dal coraggio e la forza ribelle della sua giovinezza, alla stabilità quasi "borghese" della vita familiare e di mezza età, fino allo spaesamento di essere vecchi e ritrovarsi in un mondo che ormai non ti appartiene più. Ben rappresentando l'imprevedibilità, l'assurdità e gli stravolgimenti dell'esistenza. Il tutto raccontato con una sottile ironia, spesso melanconica, che però alleggerisce e rende godibile tutto l'impianto narrativo.
In questo contesto anche le vicende del conflitto israelo-palestinese, le divisioni religiose e etniche appaiono come un ulteriore elemento di surrealtà, un ingrediente che enfatizza ancora di più l'assurdità dell' esistere, la follia del nostro "stare al mondo".
Ho apprezzato molto anche l'aspetto visivo, incisivo e insolito, e la regia, fatta di inquadrature studiate e statiche, con geometrie colorate e "vintage", o che deliano quadri visivi di un certo impatto. Che rendono bene ancor più tutto il senso di straniamento esistenziale e di assurdità.
Azzeccata anche la scelta del protagonista, sia nella sua versione "giovane" che in quella anziana.
Peccato che in certi passaggi il film sia un po' troppo criptico (forse anche per la difficoltà di cogliere i riferimenti culturali da parte nostra).
Comunquene ne consiglio la visione. Specie a chi possono piacere i film surreali (che come tali vanno visti con calma, senza la pretesa di dare un senso certo a tutto).

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati