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Eichmann

Regia di Robert Young (I) vedi scheda film

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La recensione su Eichmann

di munnyedwards
4 stelle

Non è mai facile affrontare personaggi che hanno lasciato un segno così profondo nella storia dell’umanità, a maggior ragione se in discussione ci sono vicende che ci toccano nel profondo mettendo in luce avvenimenti talmente drammatici che per sempre faranno parte del nostro “vissuto”, un vissuto chiaramente indiretto (per ovvi motivi anagrafici) ma che tramite il ricordo, che sempre va mantenuto vivo, ci resta dentro e ci colpisce ogni volta che decidiamo di riportarlo alla luce.

Sull’Olocausto sono stati scritti migliaia di libri e girati centinaia di film, lo stesso si può dire per quelle figure (umane e non umane) che hanno attraversato quel determinato periodo storico lasciando con le loro azioni segni indelebili. 

Adolf Eichmann è una di queste figure, funzionario nazista considerato tra i maggiori responsabili dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento, burocrate miracolosamente sfuggito alle maglie della giustizia per rifugiarsi in Argentina scampò al famoso processo di Norimberga, una latitanza la sua durata dieci anni, tanto è servito ai servizi segreti del Mossad per individuarlo, prelevarlo con un’audace e segreta azione militare e portarlo davanti ad una corte israeliana per un processo.

Eichamann fu ritenuto colpevole di crimini contro l’umanità “per aver spietatamente perseguito lo sterminio degli ebrei” e per questo condannato a morte, la sentenza tramite impiccagione fu eseguita nel carcere di Raima il 31 Maggio del 1962.

 

locandina

Eichmann (2007): locandina

 

Questi brevi accenni sono necessari per meglio inquadrare il film del britannico Robert Young (I), che racconta principalmente la fase dell’interrogatorio di Eichmann e il fermento della popolazione ebraica alla notizia del suo arresto e imminente processo, una pellicola divisa chiaramente in due parti distinte, una di chiara impostazione teatrale con il duello dialettico tra il Cap. Avner Less (Troy Garity) e Eichmann (Thomas Kretschmann) e l’altra decisamente più marginale che affronta le reazione della popolazione e in particolare dei familiari di Less davanti a questo avvenimento.

Dopo aver letto il commento del nostro Pippus (Paolo) mi ero appuntato il film nella mia lunga lista dei recuperi, consapevole che una visione in tempi brevi fosse pura utopia, invece ieri sera per caso scopro che la pellicola era in onda sul canale RaiStoria e quindi me la sono vista, tra l’altro faccio i complimenti a chi gestisce tale canale considerato che il film è stato trasmesso senza nessuna interruzione pubblicitaria.

 

Premesso tutto questo veniamo al punto, Eichmann è un buon film? Secondo me no.

 

Inutile premettere che questo mio giudizio negativo esula dal discorso storico e quindi dall’importanza che opere di questo tipo hanno (e devono continuare ad avere) nel mantenere vivo il ricordo degli orrori commessi durante la guerra (l’Olocausto in primis), il mio giudizio negativo si base semplicemente sul valore artistico della pellicola, che sinceramente ho trovato nel complesso molto mediocre.

Non che mi aspettassi chissà cosa, di certo non pensavo di vedere un capolavoro come Il Pianista o Schindler's List, ma in tutta onestà non credevo nemmeno di trovarmi di fronte ad una regia senza verve, anonima, piatta e clamorosamente televisiva com’è quella proposta da Young (I), più che un film ho avuto spesso la spiacevole sensazione di vedere uno sceneggiato della Rai.

Questa estetica monocorde penalizza una pellicola che già di suo è costruita su un plot molto semplice e lineare che offre pochissime variabili, la storia si basa sul confronto/scontro tra Eichmann e Vess ma per gran parte dell’interrogatorio l’iter drammatturgico resta bloccato cadendo in noiose ripetizioni, Vess con tutta le carte e le testimonianze raccolte cerca di mettere alle strette il nazista, che freddo come un automa continua a negare il suo coinvolgimento, definendosi un semplice esecutore di ordini.

I racconti in flashback dello stesso inquisito mostrano naturalmente un'altra verità e ci restituiscono una figura orrorifica fredda e calcolatrice, un mostro banale nella sua monotona opera di sterminio, un ritratto che il regista Young (I) ha forse reputato poco incisivo tanto da sentirsi in dovere di condirlo con un paio di sequenze che sinceramente ho trovato molto forzate.

Mi riferisco alla scena di sesso tra Eichmann e la baronessa ungherese Ingrid von Ihama (Tereza Srbovà), un amplesso dove i due si eccitano elencando le migliaia di ebrei uccisi e deportati, la baronessa, personaggio quasi caricaturale, sembra ossessionata dallo sterminio della “razza inferiore” piu del suo amante, tanto che il suo odio la spinge a rapire un neonato ebreo solo per portarlo in pieno giorno nell’ufficio di Eichmann chiedendogli di ucciderlo…cosa che il nazista non esita a fare nonostante ci siano testimoni (la segretaria).

 

Thomas Kretschmann

Eichmann (2007): Thomas Kretschmann

 

Non so se la figura di questa baronessa è veramente esistita o se sia una creazione di Young (o meglio di Snoo Wilson autore della sceneggiatura), ho fatto una breve ricerca ma non ho trovato nulla, è noto che Eichmann avesse diverse amanti, ma anche ammesso sia un personaggio realmente esistito e la sua relazione con l’ufficiale nazista documentata, dubito fortemente che il carattere della donna fosse così mostruosamente folle come ci viene mostrato nel film.

Come sempre è il rischio che si corre nel raccontare storie di questo tipo, la mancanza di equilibrio nella narrazione e nella delineazione dei personaggi è uno dei limiti piu evidenti del film in questione, che passa da una esposizione fredda e quasi documentaristica ad esagerazioni francamente poco credibili.

Eppure dalla sua il regista aveva un buon cast, a partire da Thomas Kretschmann che fornisce un ottima prova surclassando in recitazione un poco incisivo Troy Garity, in ruoli più marginali compaiono anche Franka Potente (la moglie di Veiss) e Stephen Fry (Ministro Tormer), nomi non da blockbuster ma più che sufficenti per dare un senso compiuto ad una pellicola come questa.

E invece l’unico che ne esce bene è Kretschmann, specialista nel "genere" e attore capace di dare una dimensione contraddittoria al personaggio principale pur non avendo a disposizione un soggetto di spessore, è lui che salva il salvabile di un film decisamente deficitario.

 

Thomas Kretschmann

Eichmann (2007): Thomas Kretschmann

 

Eichmann è comunque un film che va visto, come vanno visti tutti i film che ci riportano ad un passato tanto doloroso che non va dimenticato, la sua importanza didattica e storica travalica le evidenti pecche di un lavoro artistico che di certo poteva essere meglio presentato, da questo punto di vista il film per me è stata una delusione.

Voto: 5

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