Regia di Fruit Chan, Takashi Miike, Chan-wook Park vedi scheda film
Bella iniziativa orientale che propone, in modo scollegato, un trittico di mediometraggi di tre grandi maestri di tre scuole di cinema diverse. Fruit Chan, col raccapricciante Dumplings, rappresenta il cinema di Hong Kong; Park Chan-Wook, regista del must Old Boy, tiene in alto la bandiera della Corea del Sud; mentre il celebre Takashi Miike è l'alfiere del Giappone. Il risultato finale è grandguignolesco e lontano dai tradizionali horror di fantasmi orientali.
Regie di grosso impatto, soprattutto visivo. Fruit Chan piazza un paio di movimenti di macchina che rimandano a Dario Argento (si veda la scena della scalinata, con macchina da presa chiamata al campo e controcampo sulla rampa di scale su cui salgono alcuni poliziotti) e David Cronenberg (scena dell'auto-aborto nella vasca). Gioca al metacinema Park Chan-Wook nell'episodio pulp Cut, sicuramente meno disturbante del capitolo di apertura. Chiusura riservata a un Takashi Miike meno folle del solito e votato all'onirico. Carino.
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