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Stuck

Regia di Stuart Gordon vedi scheda film

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La recensione su Stuck

di maurizio73
7 stelle

Sotto l'effetto di alcol e stupefacenti, l'infermiera professionista Brandi Boski investe il povero Thomas Bardo, ex account manager disoccupato e senza fissa dimora. Allorchè l'uomo gli rimane incastrato nel parabrezza e non volendo compromettere la sua imminente promozione, la donna rinuncia a chiamare il 119 sperando di sbarazzarsi così del cadavere una volta parcheggiata l'auto nel garage di casa. Il problema è che l'uomo è ancora vivo e tutt'altro che rassegnato al suo atroce destino.

 

 

Tratto da una storia vera e sceneggiato dallo stesso Gordon insieme a John Strysik, questo horror sociale di disarmante cattiveria sembra ricapitolare le ossessioni antiborghesi dell'autore di Edmond, imbastendo il grottesco spaccato di una civiltà dei consumi dove la carriera ed il denaro hanno surrettiziamente sostituito qualunque rispetto per la vita e la dignità umane, valori che sembrano appannaggio solo degli umili e diseredati per loro sfortuna esclusi dal club di chi gode dei privilegi e di un reale diritto di cittadinanza (il barbone del parco, i latinos clandestini). Portando con beffardo disincanto questo pessimismo sociale alle sue estreme conseguenze, Gordon trasferisce il significato paradigmatico di una storia di ordinaria disumanità sul terreno accidentato di una cruenta resa dei conti allorchè la trasgressione ai codici di moralità e rispetto della convivenza civile trasformano l'abiezione umana in puro istinto di sopravvivenza; nella lotta sanguinosa e senza esclusione di colpi tra una preda ingabbiata in una trappola di lamiere ed una predatrice in camice e ciabatte che ha rimosso il senso di colpa ed il giuramento di Ippocrate per salvare quel che resta della sua apparente normalità sociale.

 

Edmond (2005): Una scena del film

 

 

Stuck (2007): Mena Suvari e Stephen Rea

 

Il cinismo impietoso di Gordon non ci va leggero con le storture e le aberrazioni della multietnica società americana, laddove per ragioni di opportunismo e sopravvivenza viene preclusa financo la possibilità di una solidarietà tra gli ultimi. Pertanto a colui che la sfortuna e le avversità del fato hanno ridotto ad un rottame vivente non resta che strisciare fuori dall' antro senza speranza in cui lo ha cacciato la vita ed assumere le storpie e deformi sembianze del barbone ciancicato e claudicante che la società ha riservato per lui. Tutto sembra congiurare contro questo mite antieroe dal garbo impeccabile (uno straordinario Stephen Rea) che sussurra sommessamente implorazioni d'aiuto quanto il suo personale disappunto per la condotta riprovevole e spietata dei suoi aguzzini, passando dalla rassegnazione verso l'ottusità burocratica di un potenziale datore di lavoro alla inesorabile determinazione con la quale cerca di sottrarsi ad una morte certa e trovando solo nel raccapricciante interesse di un barboncino per le sue ossa esposte e nella pietosa solidarietà di una presenza infantile gli unici avamposti di una umanità pericolosamente arretrata dietro il confine della barbarie. Solo nel finale qualche concessione ad un'escalation di violenza che sembra rimanere minacciosamente latente per tutto il film come pure l'emblematico happy end di una rivalsa sociale che ci riconduca ad una dimensione umana che ha dovuto lasciare dietro di sè solo morte e l'odore acre di corpi bruciati.
Atroce apologo di uno spregiudicato arrivismo sociale che ha dimenticato gli ultimi e che si dedica anima e corpo alla cura dei più deboli purché in possesso di una prestigiosa carta di credito e di un sostanzioso conto in banca.

 

Stuck (2007): Stephen Rea

 

Stuck (2007): Mena Suvari e Stephen Rea

 

Distribuito in Italia solo nel mercato Home Video, è stato persentato al Marché du Film di Cannes nel 2007 e nei più prestigiosi festival specializzati in giro per il mondo (Dal Toronto International Film Festival al Sitges - Catalonian International Film Festival nel 2007 dal San Francisco Indiefest 2008 al Fangoria Chainsaw Awards 2009) vincendo il Corvo d'Argento al Brussels International Festival of Fantasy Film 2008.

 

 

 

 

 

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