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Gomorra

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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La recensione su Gomorra

di Baliverna
9 stelle

Alla fine me lo sono visto anch'io... E' un film duro e crudo, che comunque ha il merito di non spettacolarizzare ed enfatizzare sadicamente la violenza. Questa è tanta e fa stringere lo stomaco - anche se è quasi sempre fuori campo - ma almeno il regista non se ne compiace.
L'immagine della camorra napoletana e il ritratto del mondo che ruota attorno a quegli squallidi flansteri di periferia fanno pensare all'inferno debordato sulla terra. E' un mondo dove l'amore o anche la semplice distratta pietà non esistono, dove la vita umana non ha alcun valore, dove contano solo il denaro e ancor più il potere prepotente. Anche dove qualcuno sembra avere un briciolo di pietà - il vecchio rauco - si tratta solo di mero calcolo di opportunità. Solo i bambini sotto i dodici anni hanno ancora un cuore da qualche parte, ma anche loro hanno il destino segnato. E' un film spietato come gli assassini della camorra, e disperato, che non vuole dare speranza. Forse proprio in questa sua disperazione sta anche il suo limite, perché pare che non creda neanche nell'efficacia della denuncia che pure porta avanti.
Garrone racconta le sue vicende/tragedie con tono minimalista e distaccato, ma nello stesso tempo con grande forza d'impatto. Io per fortuna non ho vissuto in quell'inferno, ma tutto ha il sapore della verità e della realtà. I molti personaggi sono tratteggiati con efficacia, e interpretati allo stesso modo, da attori che evidentemente hanno toccato con mano la realtà raffigurata nel film. Buone anche certe idee, come quella dell'apprendista faccendiere (che lavora per il gran faccendiere Toni Servillo) che si chiama fuori quando arriva l'ultima goccia di schifo, sebbene di per sé sia un'inezia: buttare via delle belle pesche mature che una povera vecchia ha regalato loro. Anche nella sua miseria, dopo tutto è il personaggio più positivo del film.
Le riprese in digitale non mi piacciono, ma non posso ascriverle a difetto di un'opera. Rilevo però che la fotografia è in diversi passi sicuramente troppo scura, perché non si vede quello che sta succedendo.
Per il resto, è un'opera sicuramente valida, dura e impressionante, distante dal cinema finto e dallo spettacolo fine a se stesso, e dalla mafia da fiction.

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