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Blade Runner. The Final Cut

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Blade Runner. The Final Cut

di maso
10 stelle

 

 

 

 

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Il primissimo poster di Blade Runner è un brutto collage di personaggi sullo 

sfondo della metropoli avvolta nella notte e illuminata dalla luce artificiale

 

 

 

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Più raffinata la stampa giapponese che mantiene il suo tipico stile con un 

collage omogeneo di alcune sequenze fondamentali

 

 

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In tempi più recenti l'elemento dell'unicorno è diventato molto affascinante per i fans

della pellicola e in questa locandina che trovo geniale è al centro del discorso

 

 

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I poster di Blade Runner sono ormai un tema nelle scuole d'arte e in questa si 

evidenzia la love story fra Raechel e Deckard

 

 

 

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In questa si evidenzia il caos della metropoli del futuro capace di inghiottire

il cacciatore in azione

 

 

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Locandina singolare in cui i veri protagonisti della storia sono i replicanti con la

loro straripante umanità ma anche l'unicorno e la sua verità nascosta

 

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Questo è forse il formato più ricorrente della locandina del film con la rappresentazione

dei protagonisti solitamente sotto una pioggia battente

 

 

Avevo 8 anni quando convinsi mio padre a potrarmi al cinema a vedere Blade Runner e il motivo principale era quello di vedere nuovamente in azione Harrison Ford in un film di fantascenza perchè avevo visto Guerre Stellari e il mio personaggio preferito era di gran lunga Han Solo, gongolavo quindi all'idea di vederlo ancora in un ruolo brillante con una pistola laser in fondina a cavallo di una astronave cosa che invece non attirava per nulla mio padre ma per accontentarmi mi portò a vedere questo misterioso film con un titolo enigmatico ed un poster che non faceva chiarezza sulla trama.

Conclusa la proiezione essendo io un bambino rimasi completamente confuso e in parte deluso perchè Blade Runner era lontano anni luce da Star Wars e stavolta Ford nei panni di Rick Deckard era diametralmente opposto al suo fantascentifico personaggio precedente, mio padre invece rimase completamente estasiato alla prima visione perchè ovviamente Blade Runner è un film molto adulto che diede alle soglie degli anni ottanta una visione chiara della vita futura e del destino dell'uomo sfruttando una storia di investigazione ma poteva essere un western, una storia di pirati, un dramma famigliare, la storia in Blade Runner è una pura formalità perchè ciò che conta più di ogni altra cosa è il messaggio e con esso la visione.

Il film è tratto da un romanzo di fantascienza degli anni sessanta scritto da Philip K Dick considerato da molti un maestro del genere che visse una esistenza travagliata, il libro si intitola "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" ma anche il "Cacciatore di androidi" che ha più attinenza con la sua trasposizione cinematografica che non gli è però fedele: dal libro sono tratti i nomi di molti personaggi, l'idea dell'esame Voight-Kampff per identificare i replicanti e l'ambientazione ma la caratterizzazione dei protagonisti e la storia si discostano molto dal testo originale.

La realtà dei fatti scollega le due opere che sono strettamente imparentate e da considerare due capolavori con diverse paternità, rispettivamente Philip K Dick e Ridley Scott che diresse il film senza mai aver letto il libro.

L'emergente regista britannico era reduce da due film meravigliosi come "I duellanti" e "Alien" che già basterebbero per entrare nella storia del cinema ma con la sua terza fatica Scott è andato oltre ed ha realizzato forse l'ultimo grande film di fantascienza in cui tutto è creato nella macchina da presa senza una virgola di CGI e per farlo si scontrò con produttori, attori, sceneggiatori e chi più ne ha.....ma ebbe ragione perchè Blade Runner è un film di una potenza visiva impressionante che ha coniato il genere cyberpunk e fatto da blueprint a tantissimi film che lo hanno seguito.

La realizzazione fu travagliatissima tanto che la troupe lo ribattezzò "Blood runner" ed ogni giorno c'erano dispute feroci per accontentare i capricci di Scott che ad esempio nel giorno di riprese nel salone panoramico di Tyrell in cima alla piramide fermò subito tutti perchè le colonne dovevano essere capovolte; gli attriti più noti ci furono con Ford che si aspettava più direttive dal suo regista per dare vita al protagonista ma Scott lo aveva scelto proprio perchè conosceva la grande personalità di Ford e gli diede carta bianca dedicandosi anima e corpo a rendere memorabile e credibile quel mondo futuro che Dick si era immaginato.

Ford non ebbe mai un bel ricordo di questa sua fatica ma la verità è in bocca all'autore del romanzo da cui il film è tratto che morì prima di poterlo vedere completato: invitato sul set dichiarò che le strutture della città del futuro erano coincidenti a come se le era immaginate nel romanzo e quando incontrò Harrison Ford esclamò "Deckard esiste!".

Scott è al meglio in questa sua regia ma anche Ford è strepitoso a sfaccettare il suo personaggio con cinismo e rimorso, sentimento paura e solitudine.

 

 

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I padri di Blade Runner sono Ridley Scott e Philip K Dick

 

 

La data di svolgimento della storia è il 2019 ma risulta completamente indicativa: il mondo che ci viene descritto potreebbe essere quello di domani o quello di un milione di domani a partire da oggi in cui l'ambiente è una megalopoli dall'aria inquinata con un cielo sempre nero, un miscuglio di razze senza più una chiara etnia vi si aggira a flotte come banchi di pesci comunicando mediante un creolo che è il miscuglio di lingue vecchie e nuove, facili e difficili, inutili e incomprensibili.

Una pioggia incessante e sporca tocca prima veicoli volanti e poi le cime di palazzi aveniristici ma corrosi da una obsolescienza sempre più rapida che ha fatto spuntare condotti e tubature un po' ovunque sulle loro pareti, e come a sopire una pioggia corrosiva che viene giù di continuo lingue di fuoco spuntano dalle estremità di lunghissime ciminiere che si stagliano nel cielo.

Tutto sembra sempre più disumano e la solitudine è ovunque.

Su questo quadro clinico del mondo si muove il nostro eroe fragile e riluttante: Rick Deckard è intento a mangiar tagliatelle in un chiosco griffato da un drago e dei kanji quando Gaff lo intercetta e lo richiama in servizio, Bryant il capo della polizia lo rivuole al lavoro nell'unità Blade runner per ritirare quelli che lui chiama "Lavori in pelle".

"La magia del vecchio cacciatore", è questo che vuole Bryant per rintracciare 4 replicanti fuggiti da una colonia extramondo e rientrati sulla terra per qualche oscuro motivo, ma Deckard aveva lasciato il servizio proprio perchè il suo mestiere è disumano e gli impone di sparare a sangue freddo a quelli che ormai sono a tutti gli effetti degli esseri viventi.

Nella Los Angeles del 2019 il confine fra uomo e macchina si è ormai assottigliato a tal punto che per distinguere l'uomo dal suo duplicato c'è bisogno di ricorrere a un test chiamato Voight-Kampff con il quale il Blade runner pone al presunto replicante una serie di domande taglienti che causano nell'interrogato una dilatazione innaturale della pupilla che certifica la sua artificiosità (Vedi una testuggine sul dorso che si dibatte per ribaltarsi ma tu non la aiuti).

Deckard deve quindi rintracciare ed eliminare questi replicanti uguali in tutto e per tutto all'uomo tranne per la morte prefissata che il loro creatore gli ha dato e la mancanza di ricordi che li possa sostenere a livello psicologico oltre ad uno strano bagliore negli occhi ottenuto da Scott utilizzando una tecnica ideata da Fritz Lang.

I replicanti sono degli schiavi creati per lavorare nello spazio a temperature glaciali, o figure femminili che possano intrattenere l'uomo stesso ormai incapace di amare anche un semplice animale domestico tanto che corvi e serpenti sono artificiali e questo è uno spunto ripreso direttamente dal romanzo di Dick in cui sono tutti estinti.

L'indagine e l'azione nel film sono semplici vettori per srotolare tali argomenti e il primo che emerge è proprio che all'interno del film i personaggi che hanno più sentimenti umani sono proprio i replicanti mentre gli uomini sono soli con il loro lavoro: Roy Batty il capo del quartetto piange sul corpo di Pris ed è legato fortemente a Leon e Zhora, in più nel celeberrimo PRIMO finale è talmente attaccato alla vita che risparmia Deckard proprio perchè il suo scopo non era ucciderlo ma semplicemente fargli provare le sue paure e comunque vuole avere qualcuno che possa sostenerlo nel momento del trapasso che ci terrorizza tutti, in questo ruolo Rutger Hauer è magnifico e ci ha messo molto del suo soprattutto in questa celeberrima scena che si conclude con una poesia pronunciata in punto di morte il cui incipit è talmente iconico da essere entrato nel lessico comune per introdurre un racconto di grande spessore e bellezza o una personalità di forti connotati apparentemente sottovalutata " HO VISTO COSE IO CHE VOI UMANI NON RIUSCIRESTE NEANCHE A IMMAGINARE", ci rendiamo conto in un istante che il nostro protagonista è in realtà il cattivo della storia e l'antagonista il buono per il quale dovremmo fare il tifo.

L'altra faccia del pianeta dei replicanti è costituita da uomini completamente soli come Rick Deckard che abbandonato dalla molglie ha passato la vita a ficcare pallottole nella schiena di esseri viventi che non hanno il certificato di nascita per poi affogarsi in bottiglie di grappa cinese, Bryant il suo capo che ride e sogghigna ad ogni ritiro completato, Gaff il suo tirapiedi che parla con gli origami per stuzzicare Deckard in ogni azione che dovrà intraprendere (la gallina = la paura nell'accettare nuovamente l'incarico, l'omino eccitato = il turbamento crescente per Raechel e l'unicorno = la possibile artificiosità di Deckard), Chew il creatore di occhi che passa le giornate nel suo laboratorio a -20 gradi, JF Sebastian il progettista genetico che soffre di vecchiaia accelerata e vive nel suo lugubre appartamento circondato da bambole e automi e a corto raggio. 

Un discorso a parte merita Tyrell il deus machina interpretato da Joe Turkell, il capo della corporazione che produce i replicanti e vive in cima alla sua piramide, così alta che ha l'esclusiva della luce del sole, un eremita circondato dalle sue creazioni perchè il suo scopo è il commercio e il suo motto "Più umano dell'umano" e infatti Deckard durante la sua visita a Tyrell conosce Raechel che è un nuovo modello di Nexus 6 in cui sono stati impiantati ricordi artificiali tanto che la bellissima replicante interpretata dall'algida Sean Young non è al corrente di esserlo fin quando non viene sottoposta da Deckard al Voight-Kampff e ne acquisisce poco a poco la consapevolezza.

L'incontro fra Deckard e Raechel è il secondo punto fondamentale del film perchè Deckard si innamora della ragazza mentre lei scopre attraverso la relazione di poter vivere come una donna, forse l'uomo un giorno sarà capace di creare organismi viventi talmente perfetti da innamorarsene proprio perchè tali creature hanno più sentimenti di noi umani.

 

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 Lo spinner dell'unità Blade runner è orrmai una delle macchine volanti più famose nel genere di fantascienza

 

 

Il film è composto da una scena memorabile dietro l'altra, ne cito qualcuna che spesso viene messa da parte perchè offuscata dal celeberrimo finale: la ricognizione con lo spinner di Gaff sopra i grattacieli della città che conduce Deckard alla Tyrell corporation, l'ispezione trigonometrica di Deckard con il marchingegno che gli permette di penetrare all'interno di una fotografia, il ritiro di Zhora nel caos della metropoli fra taxi squadrati e strutture aveniristiche conclusa con la crisi di coscienza di Deckard, la panoramica nell'appartamento del protagonista disseminato di foto di donne in stile anni venti come a creare un contrasto forte con un periodo così umano che sembra lontanissimo e l'importantissima (per me) ultima scena con Deckard e Raechel che fuggono verso un cielo pulito dopo un intero film svoltosi nelle tenebre.

La mia ultima affermazione potrebbe far pensare che delle sette versioni esistenti di Blade Runner la mia preferita sia quella che vidi al cinema nel 1982 con la voce off e l'happy ending con gli amanti in fuga ma in realtà non esiste la mia versione preferita di Blade Runner, cioè esiste ma nella mia mente e sarebbe così:

1) Niente voice off

2)Inserimento nel montaggio della scena in cui Deckard va a far visita a Holden in ospedale, il blade runner che viene quasi ucciso da Leon all'inizio del film, non è fondamentale ma la trovo molto interessante perchè ci mostra anche un ospedale del futuro e Holden ridotto male e rinchiuso in un polmone d'acciaio mette in guardia Deckard sulla qualità elevata dei nuovi Nexus 6 che sono delle riproduzioni perfette dell'uomo e difficili da individuare.

3)I ritocchi fatti nelle scene dell'uccisione di Zhora e nel volo della colomba che per problemi di budget non furono eseguiti al tempo della realizzazione

4)I dettagli gore inseriti nell versione director's cut

5)L'happy ending con il montaggio delle sequenze dall'elicottero girate da Kubrick per Shining

 

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La visita in ospedale di Deckard al suo collega Holden

 

 

E la sequenza in cui Deckard sogna l'unicorno ad occhi aperti? 

ASSOLUTAMENTE NO e vi spiego perchè: la sequenza dell'unicorno sta a significare che Gaff conosce i pensieri di Deckard e per dimostrarglielo gli lascia un piccolo origami di stagnola dell'animale mitologico che viene urtato da Raechel quando stanno per fuggire dal suo appartamento.

Scott inserendo questo segmento ci vuole indicare chiaramente che Deckard è un replicante, una diatriba per la quale critici e fans si battono da anni, al contrario del regista Harrison Ford ha sempre dichiarato che Deckard deve essere obbligatoriamente un uomo altrimenti tutti i concetti che il film vuole trasmettere andrebbero alle ortiche ma è altrettanto vero che questo è uno dei temi fondamentali di Blade Runner e cioè raccontare un mondo futuro in cui non si è più capaci di distinguere l'uomo dal suo duplicato e quindi è bello ed intrigante che rimanga il dubbio nello spettatore che Deckard possa essere veramente un replicante, ma dando un segnale chiaro sul fatto che lo sia si rovinerebbe un importante aspetto concettuale del film per cui la scena dell'unicorno io non la inserirei per nessun motivo al mondo mentre avrei probabilmente girato ed inserito una scena scartata in cui Batty dopo aver eliminato il suo creatore scopre che anche lui era un replicante e il suo vero corpo è conservato in una capsula criogenica in cima alla piramide della Tyrell corporation il cui motto non ci dimentichiamo è "Più umano dell'umano".

 

Chiusura doverosa per il grandissimo contributo musicale dell'immenso Vangelis che con la sua struggente e magnetica colonna sonora impostata sui sintetizzatori ha dato a Blade Runner quell'atmosfera magica senza la quale non sarebbe quel capolavoro senza tempo che tutti conosciamo, la cavalcata elettronica Main theme from Blade Runner, Love theme e Blade Runner Blues sono brani capaci di far viaggiare la mente e penetrano le coronarie.

 

DEDICATO A VANGELIS......SUONA PER NOI DA LASSU'

 

 

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