Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Il racconto dei sogni frustrati di un gruppo di giovani aspiranti registi, abitanti in una piccola località marittima del meridione. Quando, finalmente, dall'estero arriva il personaggio della "grande occasione", questi muore di bagordi gastronomici durante la festa organizzata in suo onore. Calopresti ci porge l'amaro ritratto di un'Italia apparentemente semplice e rustica, ma, in fondo, crapulona e ridanciana, che si compiace di essere universalmente immaginata come la patria della bellezza e dell'amore, della buona tavola e del calore umano. Un espediente autoconsolatorio che non la riscatta dai suoi limiti, e, anzi, la perpetua nell'immobilismo.
Le solite frasi mezzo sussurrate, declinanti in sorrisini dolci e imbarazzati. Un talento recitativo per me indecifrabile.
Il personaggio impersonato da Calopresti mal s'inserisce nel contesto narrativo, è debole sul piano scenico, e fondamentalmente inutile.
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