La recensione su Sguardo nel vuoto

Uno (che poi sarei io) entra in un cinema in piena estate a beccarsi la forse unica uscita cinematografica della settimana e incassa uno dei films piu' piacevoli usciti in questa prima metà dell'anno. Questo "Sguardo nel vuoto" e' uno di quei films che si fanno seguire con estrema attenzione per tutti i suoi 99 minuti, senza un solo attimo di noia. Lo potremmo definire "un thriller dai risvolti umani". In realtà e' basato sul dramma psicologico di un ragazzo che ha perso la fiducia nella vita, e che crede poi di averla ritrovata ma imboccando la strada piu' oscura e sbagliata. Immaginate cosa prova un ragazzino quando e' il piu' figo della scuola, con le ragazzine che lo desiderano e tutto il resto: probabilmente si sente di poter spaccare il mondo...poi, una sera, complici la sventatezza e l'incoscienza, un pauroso incidente...due suoi cari amici muoiono e lui, che era alla guida, sopravvive per miracolo, entra in coma e ne esce a pezzi, con evidenti problemi motori,il corpo solcato da cicatrici, e soprattutto
con la mente in disordine (residuo di una lesione al cervello) vale a dire con improvvisi e frequenti vuoti di memoria. Ma la vita ricomincia, anche se non esattamente come Chris la aveva immaginata: cio' che lui piu' d'ogni altra cosa
aveva desiderato (diventare un campione dello sport) gli e' ora irreversibilmente precluso. Da qui, e' evidente, frustrazione, rabbia, cinismo, e negatività a pacchi. E' proprio vero che quando si sta male ci si attacca a tutto....e così al nostro Chris capita di incrociare il proprio cammino con quello di un certo Gary, davvero un gran brutto ceffo, un Demonio che pero' a Chris deve apparire (nella sua confusione mentale) come una specie di Angelo Salvatore, al punto tale che ne viene quasi plagiato. Gary sa trovare le parole giuste per inculcare a Chris coraggio e voglia di reagire ma...le cose stanno molto ma molto diversamente. ATTENZIONE!!! SPOILER!!!!
Sapete che mestiere fa Chris? il fattorino in una banca! E, secondo voi, un balordo che ha già conosciuto la galera, a che cosa punta? Ovvio: Gary (e un manipolo di loschissimi figuri di cui lui e' capobanda) vuole "usare" Chris per rapinare la banca. Quando Chris realizza cosa davvero bolle in pentola, dapprima accetta di collaborare convinto che il "progetto" rappresenti per lui un'occasione di riscatto. Ma, al momento culminante, quando la rapina e' in atto nella sua fase piu' drammatica e violenta, Chris rinsavisce e vorrebbe tornare indietro, ma e' troppo tardi: Gary e i suoi uomini lo tengono in pugno. Ma a questo punto meglio interrompere la narrazione.
La cosa piu' bella del film e' questo gusto di raccontare una storia, e di raccontarla benissimo. In altri termini: una sceneggiatura coi controfiocchi e una buona regìa...e guarda caso entrambi i ruoli sono ricoperti dalla stessa persona, Scott Frank, qui alla sua opera prima come regista ma che e' valido uomo di Cinema da circa vent'anni (sue le sceneggiature di Minority Report, Out of Sight, Get Shorty, The Interpreter...). Riassumendo: sceneggiatura, regìa, montaggio, dialoghi...tutto funziona alla perfezione e questo piccolo thriller indipendente alla fine lascia soddisfatti. Il tormentato Chris e' impersonato dal (bravo) Joseph Gordon-Levitt, che molti ancora ricordano come l'inquietante protagonista di "Mysterious skin" di Gregg Araki. Ma consentitemi di evidenziare la presenza di un attore a cui sono molto affezionato: il grande Jeff Daniels che, invecchiando, pare abbia acquisito nuove sfumature, trovato nuovi ruoli e nuovi stimoli.