Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Non è il migliore dei poliziotteschi, anzi. Troppe incongruenze, anche per un prodotto di puro consumo come questo. Ad esempio: il film comincia a Torino (e già non si capisce se Betti tifa Juve o Toro, grave lacuna:-D), si trasferisce a Milano, dove il protagonista collabora con il commissario milanese Arpino, e infine si sposta a Genova, dove non compare lo straccio di un funzionario di polizia di quella città. Possibile? Troppo scemo anche il rapitore dei bambini che tenta di violentare una ragazza (per di più senza riuscirvi). Assurdo che un malvivente d'alto bordo come Albertelli si butti nel rapimento dei ragazzini, che si affidi a una banda di balordi come quelli che eseguono il crimine; assurdo infine che assuma come autista un ladruncolo anzianotto che nemmeno conosceva. Troppi i particolari che pretendono la credulità dello spettatore.
Nonostante ciò, il film gode del notevole professionismo di tutta la troupe, a cominciare dal regista Girolami, al protagonista Merli, al direttore della fotografia Zuccoli, al musicista Micalizzi, per non parlare dei numerosi caratteristi, tra i quali si distinguono Ucci, Dublino, Vanni e Arena. Gli inseguimenti sono ben realizzati, mentre qualche altra scena è fin troppo abusata, come quella in cui Betti penzola dal tetto. Un risultato medio per un genere che medio è già di suo.
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