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Hardcore

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Hardcore

di millertropico
8 stelle

Hardcore è come ben sappiamo, il secondo film di Paul Schrader come regista (che ne delinea già tutta la grandezza) che aveva esordito in tale nuova veste - dopo aver scritto sceneggiature importanti e "fondamentali" come Taxi Driver, Yakuza, o Complesso di colpa, tanto per citare i primi titoli che mi vengono in mente - nel 1977 con Blue Collar (Tuta blu), storia della lotta tra gli operai di una fabbrica di automobili sullo sfondo di spietate lotte sindacali che ben potrebbe "indirettamente" rappresentare anche ciò che sta accadendo in Italia nella per me "famigerata" e deprecabile era Marchionne..
Con Hardcore, Schrader racconta invece il trauma di un genitore fervido moralista (un straordinario George C.Scott),, costretto a doversi rendere conto che la vita è molto diversa da come lui vorrebbe che fosse, e a rimanere totalmente sconvolto da questa rivelazione che gli aprirà nuovi squarci di devastante desolazione anche morale.
Il protagonista della storia è infatti il maturo Jake Van Dorn, di origine olandese, facoltoso imprenditore, ben sistemato, in pace con la coscienza, e membro osservante della "Chiesa Olandese riformata".
Un brutto giorno gli sparisce la figlia sotto il naso: è andata in gita in California con al sciuola, ma laggiù ha fatto perdere le sue tracce e non è più tornata a a casa.
Jake, fortemente traumatizzato dall'evento, incarica delle ricerche un detective privato, che trova un documento così sconvolgente da scioccare ancora di più il già provato genitore: la ragazza appare in un film pornografico prodotto da una organizzazione specializzata, attiva in diversi centri californiani.
Inizia così una incredibile discesa agli inferi, in uno squallido mondo privo di speranza, dove regna la pornografia "hard" (quella non simulata), la prostituzione, la droga, le luci rosse.
Un ambiente degradato al quale ormai appartiene inesorabilmente la figlia che ha fatto le sue scelte e che infatti, ritrovata, si rifiuta di tornare a casa.
Sconvolgente risulta per il protagonista (ma anche per noi spettatori della pellicola) proprio il ritratto del cinema porno e delle sue violenze così incredibili e laceranti che ne emerge e che costringe a fare i conti diretti o indiretti con il lato oscuro che che vive dentro ognuno di noi.  

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