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Cannibal Love - Mangiata viva

Regia di Claire Denis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cannibal Love - Mangiata viva

di zombi
6 stelle

l'amore o il bisogno d'amore sono come una malattia per certe persone. il dr brown conosce la moglie del dr semeneau e ne rimane irrimediabilmente attratto. in luna di miele nella ville lumiere, la città delle lune di miele, il dr brown non vive che per rintracciare il dr semeneau, che nel frattempo è stato radiato dall'ordine dei medici per teorie e ricerche insensate alla scienza riguardo una cura per la moglie malata. i protagonisti di questa vicenda hanno poco di che essere felici; di che sorridere. il dr brown per non fare del male alla moglie, la tiene lontana, nel culmine dell'atto sessuale, la spinge via e va a sfogarsi da solo nel bagno. lei non può sapere perchè non deve sapere. ci vuole un'àncora di salvataggio per rimanere ben aggrappati ad una realtà di fittizia vita vera. soprattutto per uno che sta sprofondando inesorabilmente verso le profondità più buie dell'inferno umano. grazie alla colonna sonora dei tindersticks si crea quella falsa idea che ci sia ancora qualcosa di bello e romantico in quella meravigliosa città, così meravigliosamente ripresa all'alba. ma non c'è niente di bello nella vita del dr semeneau che quando esce di casa non è sicuro di niente e la sua vita si trasforma in quella di uno scavatore di fosse per i corpi martoriati dalla moglie e novello mad-doctor che deve e deve voler esperimentare cure possibili per la malattia dell'amatissima moglie coré. come non c'è niente di bello per coré che come si sveglia deve assolutamente congiungersi carnalmente con un uomo per poi mangiarlo lentamente e godere di quella lenta morte che è anche un lento pasto che però non serve a sfamare lo stomaco, bensì un cervello deviato. e la morte in casa del dottore quando lo sconsiderato bulletto del quartiere(duvauchelle)penetra è la prima delle tre scene intollerabili del film. non tutto si tollera alla vista, così come non tutto è tollerato nella vita. lo scempio operato dalla totalmente pazza coré ai danni del giovinastro in cerca di avventure in una vita di niente, sono di quelli che fanno accelerare il cuore. per niente gratuita la scena dev'essere vista per essere creduta e ritenuta intollerabile. ma ormai anche l'esistenza del dr brown è in una via senza ritorno. a nulla servono i tentativi della moglie di capire qualcosa. non c'è nulla che lei possa o potrà mai capire, quando tutto quell'inferno le cadrà addosso insozzando i suoi adorabili vestitini pastello old fashion. e il secondo pugno nello stomaco è alle porte ed è pure il definitivo passaggio di consegne tra un inferno e l'altro. la dottoressa che accusava brown di banale adulterio, non aveva capito nulla, come del resto la moglie non capirà e lo spettatore. strozzata la malsana(beatrice dalle è un bene che esista, perchè altrimenti non si saprebbe come inventarla)e lasciando che tutto quel tugurio vada distrutto dalle fiamme, facendo scoppiare uno scandalo da manuale, il dr brown torna verso l'hotel per battezzarsi in una scena che è pari se non peggio a quella con la dalle e duvauchelle. tornata anche la moglie, esce dalla doccia dopo aver massacrato la giovane donna delle pulizie e le dice con affetto "torniamo a casa". non è chiaro se la moglie nota la goccia di sangue che cola sulla tenda bianca, oppure no. fatto sta che il dr brown ha trovato la cura alla sua malattia ed è pronto a scatenare l'inferno a casa. se il termine disturbante può calzare ad un film, il film di sicuro è questo. non lo voglio rivedere mai più.

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